Il Paese dei balocchi del primo tavolo

Il problema di chi è interessato al Potere sopra ogni altra cosa, insomma al “Potere per il Potere”, è che, quella volta che lo perde – fosse anche per un solo giorno – finisce con l’avere reazioni decisamente scomposte.

Un esempio a caso: il tavolo Falbi-Sibc.

Lungi dall’accettare la democratica regola dell’alternanza delle maggioranze sindacali, dopo la firma sul welfare (per la quale erano secondo tavolo) ci hanno ripetutamente attaccati con affettuosi volantini con cui, tra le altre cose, ci auguravano di ritornare ad una “irrilevanza sindacale” e ci accusavano di raccontare falsità ai colleghi (più o meno su tutto: welfare, riforma degli operativi, forma del pianeta Terra), tanto da averci ribattezzati “Frottolo” (invenzione di cui l’autore deve andare particolarmente orgoglioso, dato che l’ha ripetuta più volte: un po’ come quei soggetti tristi che raccontano sempre la stessa barzelletta, a cui ridono solo loro).

Accusa, questa, mossaci peraltro da chi ha millantato di aver firmato l’accordo sul welfare svariate ore prima che questo accadesse realmente. A proposito di frottole.

Ma mercoledì, all’improvviso, accade l’imprevedibile: Falbi e Sibc escono con un comunicato relativo all’incontro sulla riforma delle carriere operative in cui denunciano “una serie di rigidità mai emerse” e che la Banca sarebbe a caccia di “risparmi e flessibilità di utilizzo” mansionistico dei dipendenti. In piena teoria del complotto, ventilano addirittura una responsabilità del nuovo Direttorio per questo (secondo loro) improvviso revirement.

Noi, alias Frottolo, da mesi denunciamo i pericoli della riforma prospettata dalla Banca, che rischia di essere una sòla per quasi tutti gli operativi, che è sprezzante nei confronti del lavoro dei colleghi e che finirebbe col creare un “monstrum”: l’Operatore di Processo.

Ma non ci siamo limitati a scriverle, queste considerazioni. Abbiamo girato l’Italia, da Trieste a Cagliari, da Bari a Torino, e abbiamo parlato con i colleghi di queste problematiche in assemblee aperte a tutti, iscritti alla Cgil, iscritti alle altre sigle e colleghi non iscritti ad alcuna sigla: perché la Cgil tiene ASSEMBLEE, non inscena spettacolini con claques organizzate.

Ci hanno dato delle Cassandre, hanno detto che la Banca ci avrebbe messo tanti soldi, che la carriera sarebbe stata più veloce e avrebbe premiato il merito, che le mansioni sarebbero state blindate e che avremmo tutti guadagnato di più, come se la Banca, che da anni stringe i cordoni della borsa, si fosse improvvisamente trasformata in un ente di beneficenza.

Insomma, hanno descritto un Paese dei Balocchi come neanche il peggiore Lucignolo.
Quello che non hanno ben chiaro, evidentemente, è che i colleghi non sono certo dei Pinocchio.

Bloody Mary

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