Un posto al sole

Non finiscono mai gli esami, nella vita.

Nella vita, non sempre basta essere resilienti, non sempre basta fare il proprio con dedizione, ma qualche volta bisogna anche mettersi in gioco, per guadagnarsi un posto al sole.

O meglio…questo non vale proprio per tutti…vale per molti…o solo per alcuni.

Per qualcun altro invece il posto al sole viene garantito, pure vicino casa.

E non c’è mica niente di male a essere fortunati.

Qualcosa però non va se uno solo è fortunato e tutti gli altri no.

E non perché non abbiano vinto la lotteria, ma perché nessuno ha mai neppure venduto loro il biglietto.

Così accade che, mentre a qualcuno viene garantito un posto al sole che non era manco mai stato bandito, ad altri vengono somministrate a piene mani prove d’esame, posti limitati, trasferimenti necessari, sacrifici, attese in graduatoria e dolorose rinunce.

E mentre questo accade, tocca pure leggere volantini come fumo negli occhi, in cui chi scrive ora mostra grande preoccupazione ed empatia per il destino dei Coadiutori tutti, vittime di tutto quanto sopra; ora mente, insulta e si scompone; ora racconta ancora che è vicino il giorno in cui la riforma salverà tutti…ma intanto zitto zitto firma l’accordo per salvarne uno solo, gabbando tutti gli altri.

Nulla di nuovo, certo: da tempo, bando alla coerenza, strizzare continuamente l’occhio a tutti è tipico costume.

D’altra parte, è proprio il costume l’indumento migliore per godersi…un posto al sole.

POLLON

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