Riforma delle Carriere Operative

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OPERAI DI UN DIO MINORE

Da mesi, a intermittenza come le luci di Natale, si riaccendono i riflettori sulla Riforma delle Carriere operative, tra dichiarazioni a verbale, tavoli che hanno già in tasca un pugno di mosche e tentazioni della Banca di “rivoluzionare a costo zero”.

Crediamo che ogni ristrutturazione aziendale (perché di questo si tratta e a Banconote lo sanno bene) debba anzitutto essere in grado di guardare al futuro, per risultare valida nel tempo: per questo è necessario partire dalle fondamenta e quindi dai giovani neoassunti.

E partendo proprio dalla storia recente del Servizio Banconote, cioè dalla riorganizzazione che ha “accompagnato” decine di colleghi verso una serena pensione, rimpiazzandoli con operai di terza junior sottopagati, una seria proposta sindacale in materia di Carriere operative non può prescindere da alcune rivendicazioni a tutela dei lavoratori del profilo Tecnico-operativo.

Come già chiesto in trattativa la Fisac CGIL propone, tra l’altro:

  • una riduzione significativa degli anni di attesa (oggi 6/8) per il passaggio alla terza categoria o al livello stipendiale che sarà dopo la riforma: la Banca deve infatti tenere concretamente conto del fatto che i colleghi operai di 3^ junior sono costantemente utilizzati come colonna portante dell’attività lavorativa, svolgono mansioni da operai esperti, già con 2 anni di servizio maturerebbero l’esperienza lavorativa sufficiente per essere assunti direttamente come operai di 3^; tutto questo, senza contare i forti risparmi sui costi che garantiscono alla Banca;
  • il mantenimento, nel passaggio da Operaio di 3^ junior a Operaio di 3^, di quanto già “maturato” in termini stipendiali (AIG), come accade da sempre per ogni altro collega: un maturato che, a causa dell’accordo firmato dalla Banca con Falbi e Sibc, viene perso;
  • un miglioramento delle prospettive di carriera per tutti gli operai, potenziando sia le possibilità di partecipazione ai concorsi interni, che le opportunità di passaggio “orizzontale” ad altri profili della Carriera operativa, già dopo 2 anni dall’assunzione (strutturando le prove con criteri valutativi oggettivi, come ad esempio prova scritta a quiz): questi interventi sarebbero fondamentali, in un contesto in cui la carriera operaia ha margini di crescita praticamente inesistenti, a causa della sostituzione dei Capi reparto con i team leader e della ormai azzerata possibilità di ambire al grado di Capo officina;
  • l’attribuzione di riconoscimenti economici immediati agli operai di 3^ junior, che in base all’accordo sopra citato sono gli unici a non percepire un compenso per il Comprensorio, pur lavorandoci esattamente come coloro che – giustamente – lo percepiscono (se pur in versione “congelata”).

Queste rivendicazioni, specifiche per il profilo Tecnico-operativo, sono parte fondamentale della proposta della Fisac CGIL in materia di riforma delle Carriere operative.

La ristrutturazione del Servizio Banconote è recente e come tale è difficile aspettarsi che chi l’ha appoggiata – sottoscrivendo i relativi accordi – possa auspicarne una revisione. È sicuramente inverosimile, che chi ne ha introdotto le brutture di concerto con la Banca, possa credibilmente attribuirsi la possibilità di rimuoverle.

Tuttavia, la discussione sulla riforma delle Carriere operative può creare l’occasione per ridurre i danni dell’accordo di BAN: se i colleghi condividono le nostre proposte, è giunto il momento di sostenere la Fisac CGIL.

Roma, 3 luglio 2019

La Segreteria Nazionale