Di nuovo in piazza

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Il prossimo 8 novembre scenderanno in piazza a Roma i Lavoratori dei Servizi Pubblici.

I temi della manifestazione sono numerosi: si spazia, infatti, da quelli rivendicativi a quelli relativi ad una maggiore efficienza del servizio pubblico.

Quello dei Lavoratori dei Servizi Pubblici è un mondo variegato, accumunato dal fatto che, chi più chi meno, sono questi i Lavoratori che hanno sofferto e soffrono, primi tra tutti, le conseguenze delle assurde regole dettate dall’economia che governa l’Europa di oggi.

In nome della “Stabilità” sono anni, infatti, che la maggior parte di questi Lavoratori ha contratti e adeguamenti salariali bloccati e sono anni che, nella maggior parte degli uffici pubblici, si scontano le conseguenze relative al blocco delle assunzioni.

La realtà del settore è fatta di personale sempre più anziano, privato di stimoli e indotto alla demotivazione e da un proliferare di società, cosiddette “in house”, che, rispondendo a logiche contrattuali privatistiche anziché pubbliche, determinano un evidente “dumping” normativo e salariale.

Inoltre, per supplire alle carenze del blocco delle assunzioni, si è ovviato ricorrendo massicciamente al lavoro precario. Quando, sempre per far fronte alle logiche di contenimento della crisi, questi Lavoratori (i cui contratti sono stati rinnovati per anni) sono stati messi alla porta, si è determinata una situazione in cui, al dramma della perdita del posto di lavoro per molti, si è unito il peggioramento della qualità dei servizi per tutti.

Non solo. Per far fronte alle esigenze di questa disumana economia, si è sciaguratamente arrivati ad inserire nella Costituzione del nostro Paese l’obbligo del pareggio di bilancio. Un provvedimento salutato, da taluni ed in maniera superficiale, come giusto e necessario ma che, nella pratica, ha significato, e significherà sempre più, meno “welfare” (ridotto nella considerazione alla stregua di un qualsiasi costo o di una qualsiasi merce e non di un parametro fondante di civiltà) per tutti i cittadini.

L’8 novembre, quindi, invitiamo a scendere in piazza con i Lavoratori dei Servizi Pubblici per il rispetto della dignità di chi lavora. L’efficienza del “Pubblico” è la cartina al tornasole della civiltà di una società, manifestando in difesa dei diritti di quei Lavoratori si manifesta per rivendicare i diritti di tutti i Cittadini.

In più, scendere in piazza significa anche, in un’ideale continuazione della manifestazione del 25 ottobre, contribuire a far sì che i Lavoratori facciano sentire forte la loro voce per tornare ad essere i protagonisti principali e fondamentali della vita di questo Paese.

Roma, 7 novembre 2014

La Segreteria Nazionale