Sevizio BAN – E’ Necessario rimediare agli errori dell’accordo del 18 dicembre 2017

Immagine per volantino

Viste anche le recenti prese di posizioni “in retromarcia” di Sibc e Falbi, tornano alla ribalta del dibattito sindacale i problemi irrisolti contenuti nell’Accordo che fu stipulato presso il Servizio Banconote.

La Fisac CGIL da subito ha denunciato le criticità nonché i rischi derivanti da quella sciagurata firma. Con quell’intesa si è scambiata flessibilità estrema e riduzione drastica, immediata e successiva, dei salari dei colleghi neoassunti, in cambio di nessuna vera garanzia, da parte della Banca, rispetto al proseguimento in house della funzione di Produzione delle banconote nella forma attuale, ovvero come Servizio dell’Istituto.

Forse le OO.SS. firmatarie intendevano prendere tempo in attesa o nella speranza magari di migliori e più certe prospettive per la Produzione? Il punto della questione, comunque si voglia giustificare l’introduzione di logiche lavorative e salariali penalizzanti, è che occorreva ed occorre pretendere dalla Banca un piano industriale serio e di lunga durata che dia quelle risposte concrete che i lavoratori di Ban chiedono da tempo, circa il proprio futuro professionale.

E’ ovvio che la questione del carattere pubblico o privato della Produzione costituisca anche un tema che subisce i diktat e le strategie a livello europeo, e in tale ambito il ritardo del sindacato attiene al mancato avvio di un’opportuna azione rivendicativa. Ma questo limite non doveva esimere le sigle all’interno del nostro Istituto dall’intraprendere un’efficace interlocuzione con la Delegazione Aziendale per ottenere le opportune garanzie.

Con amarezza si rileva che rispetto a questo incerto scenario, quelli che finora ne pagano (letteralmente) le conseguenze sono i colleghi più giovani. Si fa riferimento in particolare agli Operai di 3° junior, assunti in virtù del (famigerato) accordo, che hanno un trattamento economico, come ricordato recentemente anche da una delle sigle protagoniste della trattativa, “eccessivamente ridotto rispetto a quello previsto per l’intera categoria”.

Inoltre, come denunciato dalla Fisac CGIL, gli stessi colleghi sono stati immediatamente sottoposti ad un inserimento operativo forzato che li ha portati a svolgere mansioni da operai esperti, non proprie del grado di appartenenza, senza che a questo corrisponda alcun riconoscimento sia economico che professionale.

E’ evidente pertanto, che la vicenda sopra descritta confermi come l’accordo rappresenti sostanzialmente un enorme lascia passare per la Banca per ottenere una drastica riduzione del costo del lavoro del Servizio in cambio di…quale futuro?

Come sindacato abbiamo quindi il dovere di batterci per portare luce là dove ci sono lati oscuri senza che vengano ripetuti gli errori del passato.

La Fisac CGIL ritiene improrogabile innanzitutto aprire un confronto con l’Amministrazione sul piano industriale che impegnerà la Banca nel medio-lungo termine, quale unica vera garanzia del mantenimento della Produzione delle banconote come Servizio della Banca d’Italia, investendo finalmente e convintamente sui colleghi, che sono il vero patrimonio di questo Istituto.

Contestualmente, per rimediare alla pervicace volontà di scaricare sugli operai più giovani le difficoltà di una trattativa nata male e conclusa peggio, la Fisac CGIL  ha da tempo fatto alcune proposte qualificanti, alcune di esse riprese recentemente da altre sigle.

In particolare si chiede:

  • una riduzione significativa degli anni di attesa (oggi 6/8) per il passaggio alla 3^ categoria o al livello stipendiale che sarà dopo la riforma; una misura, questa, che costituisca un riconoscimento legittimo uguale per tutti, e non una misura “straordinaria” per pochi eletti;
  • il mantenimento, nel passaggio da Operaio di 3^ junior a Operaio di 3^, di quanto già “maturato” in termini stipendiali (AIG), come accade da sempre per ogni altro collega;
  • un miglioramento delle prospettive di carriera per tutti gli operai, potenziando sia le possibilità di partecipazione ai concorsi interni, che le opportunità di passaggio “orizzontale” ad altri profili della Carriera operativa, già dopo 2 anni dall’assunzione;
  • l’attribuzione di riconoscimenti economici immediati agli Operai di 3^ junior.

In proposito si rimanda al nostro volantino del 3 luglio scorso (CLICCA IL VOLANTINO).

Tali proposte verranno portate anche al tavolo inerente la riforma delle carriere operative; nel frattempo la Fisac CGIL, come già fatto in questi mesi in diverse assemblee, intende continuare il confronto con i colleghi operai di Banconote al fine di costruire una campagna coerente di rivendicazione che cerchi di ottenere le necessarie soluzioni.

Roma, 2 settembre 2019

La Segreteria Nazionale