Movimentazione fondi – Secco no del Sindacato a improponibili esternalizzazioni

Bandiere

 

Si è tenuto oggi il previsto incontro concernente l’ipotizzata razionalizzazione del processo di movimentazione fondi, senza che la Banca – ancora una volta – abbia
fornito alcun documento.
In apertura, la dottoressa Radoni ha richiamato le linee dell’intervento previsto seguendo pedissequamente l’impostazione già resa nota in precedenti incontri.

Nessuna novità qualificante. Un’unica differenza è da individuare nella “gradualità” della realizzazione del progetto, per tenere conto delle esigenze dei Carabinieri.

La Delegazione, affetta ormai da cronica inefficienza gigantistica (oltre 10 persone per conto dell’Amministrazione al tavolo negoziale), si connota come sostanzialmente
inconsapevole dei processi che dovrebbe, invece, governare. Sin dai numeri delle persone coinvolte nel progetto, tradisce scarsa conoscenza della realtà, mancanza di
riferimenti circa i reali compiti loro assegnati oggi e ancor meno per quelli del futuro.

Emerge con forza l’assoluta assenza di volontà del Vertice dell’Istituto e dell’Amministrazione di riflettere sulle analisi del Sindacato e, soprattutto, sulla protesta argomentata dei colleghi.

Nell’ambito della prospettata esternalizzazione, risulta totale il rifiuto di ragionare di efficacia prima che di efficienza, tranne che con riferimento alla sicurezza, ma in
assenza di un quadro reso noto al Sindacato su quale livello di servizio si voglia assicurare al Paese.A fronte di nostre precise domande su come si intenda rispondere alla complicata
fase in cui, di giorno in giorno, assistiamo all’aumento degli assalti ai portavalori, degli attacchi con esplosivi a improbabili luoghi deputati allo stoccaggio del contante e dei
conseguenti pericoli per la cittadinanza tutta, dentro e fuori i centri urbani, NESSUNA RISPOSTA!

Sulla sicurezza un solo convincimento: blindare meglio i mezzi adibiti al trasporto.
E sino a oggi? Quale sicurezza abbiamo garantito ai colleghi coinvolti nella movimentazione fondi?
Sono domande cruciali cui l’Amministrazione continua a non dare risposte.

Ma è tutto coerente. Un vertice e un’Amministrazione che operano, non a difesa, ma contro l’Istituzione e, di conseguenza, contro i colleghi.
NOI DICIAMO NO E OGGI ABBIAMO INTERROTTO LE RELAZIONI SINDACALI. UNA DECISIONE ORMAI INEVITABILE DI CUI CI ASSUMIAMO TUTTA LA RESPONSABILITÀ.
A tutti i colleghi coinvolti nei movimenti fondi, il compito di stabilire se la nostra lettura è quella corretta.
Dal tenore della risposta alla proclamazione dello sciopero per il 23 marzo dipenderà, infatti, la forza reale che potremo mettere in campo per fronteggiare un’Amministrazione sempre più “gradualmente” inconcludente.

Roma, 10 marzo 2015
LA SEGRETERIA NAZIONALE FISAC CGIL
LA SEGRETERIA NAZIONALE UILCA-UIL
LA SEGRETERIA GENERALE FALBI-CONFSAL