La società del consumo ha inglobato anche l’8 marzo riducendolo ad un giorno in cui le donne escono la sera per andare al ristorante e gli uomini si presentano a casa o al lavoro con un mazzo di mimose da donare.
Numerose le parole di augurio che provengono da ogni dove e che ascoltiamo e/o leggiamo su tutti i tipi di media.
Noi, invece, continuiamo a ritenere questo giorno un’occasione di riflessione e di lotta sulla condizione femminile nel nostro Paese e nel mondo.
Non lo facciamo perché siamo legati a vecchi schemi o perché siamo dei “pesantoni” a cui non piacciono le feste. Tutt’altro. Considereremo anche noi l’8 marzo soltanto una festa e la vivremo come tale, quando avremo la certezza che non ci siano più distinzioni di genere nella nostra vita di tutti i giorni.
Cosa, questa, che non è viste le maggiori difficoltà di accesso al lavoro o le diverse condizioni ed opportunità di lavoro riservate alle donne.
Vorremmo fermarci qui ma non possiamo, purtroppo, tacere sugli abusi, sulle violenze che, a volte, sfociano nell’omicidio che l’altra metà del cielo deve subire quotidianamente.
Una società diversa e più giusta, un mondo migliore passano anche per una effettiva parità di genere.
Guarda il video del Coordinamento Donne della Fisac CGIL sull’8 marzo 2015