LE NOSTRE OSSERVAZIONI
Abbiamo esaminato attentamente il progetto di riforma del Dipartimento Mercati e Sistemi di Pagamento (MSP), che prevede la creazione di due nuovi dipartimenti: “Mercati e operazioni di politica monetaria” (MPM) e “Pagamenti e infrastrutture di mercato” (PIM) ed abbiamo formulato, come da intese in materia di relazione sindacali, le proprie osservazioni all’Amministrazione, anche accluse in allegato (leggi qui).
Pur riconoscendo l’obiettivo di ottimizzare la struttura, abbiamo sollevato alcune criticità che richiedono un approfondimento. In sede di confronto abbiamo inoltre condiviso alcune riflessioni generali: riteniamo che la creazione di un nuovo Dipartimento, con relativa struttura di vertice, confermi una tendenza alla settorializzazione della struttura organizzativa, quando il modello dipartimentale si basa su strutture ampie e trasversali, con tutti i rischi connessi (silos). Questa scelta ci appare particolarmente stigmatizzabile in un momento in cui la rete territoriale viene ridimensionata, per di più senza motivazioni convincenti.
Abbiamo poi segnalato la nostra attenzione a quelle che saranno le nomine ai vertici dei nuovi dipartimenti, per le quali invitiamo l’Amministrazione a considerare i propri impegni sulla rappresentatività di genere.
Riportiamo a seguire le nostre osservazioni di dettaglio:
Ritorno al passato
Una delle maggiori preoccupazioni riguarda la reintroduzione di una struttura che era stata abbandonata meno di una decina d’anni fa. Ripristinare una suddivisione tra i servizi che potrebbe non essere più adeguata alle esigenze e alle sfide attuali rischia di rallentare i progressi fatti e di compromettere l’efficienza.
Perdita di competenze e collegamento tra servizi
La nuova divisione proposta frammenta i servizi che operano in aree strettamente connesse, come i mercati finanziari e la politica monetaria. Questo può portare a una perdita di expertise e alla riduzione della cooperazione tra dipartimenti che necessitano di sinergie per garantire una supervisione efficace e un coordinamento operativo ottimale.
ICAS (In-House Credit Assessment System)
La riforma non menziona in modo esplicito l’ICAS, nonostante il suo crescente ruolo nell’Eurosistema. L’assenza di riferimenti a questa funzione chiave appare incoerente con le priorità strategiche della Banca, rischiando di marginalizzare un sistema cruciale per il futuro.
Supporto informatico e segreterie
Il supporto informatico e altre funzioni trasversali, come la Segreteria, dovrebbero essere collocati in una posizione centrale all’interno del Dipartimento, piuttosto che assegnati a singoli servizi. Questo permetterebbe di mantenere una visione d’insieme e garantire continuità e coerenza operativa in tutte le divisioni coinvolte.
Divisione IME
La suddivisione delle attività legate alle infrastrutture di mercato sembra seguire una logica quantitativa anziché funzionale. Le responsabilità operative e il servizio agli utenti richiedono continuità, con adeguati presidi di orari e turni per garantire l’efficienza delle operazioni giornaliere.
Servizio Tesoreria dello Stato
Sollecitiamo maggiore chiarezza sul futuro assetto del Servizio Tesoreria dello Stato (TES), specialmente dopo l’implementazione del progetto Re.Tes. La mancanza di dettagli concreti sui cambiamenti strutturali previsti crea incertezza e preoccupazione tra il personale.
Logistica degli uffici
È necessaria una pianificazione trasparente sulla riorganizzazione degli spazi lavorativi, con particolare attenzione all’interconnessione tra i servizi. Questo processo non dovrebbe essere rimandato, ma affrontato da subito per garantire una transizione senza disagi operativi per le realtà che subiranno spostamenti. Contemporaneamente andrebbero confermate senza indugio le dislocazioni per le unità che rimarranno dove sono.
Comitati e promozioni
È fondamentale ricevere rassicurazioni sulla composizione dei comitati e sulle promozioni, affinché il numero di passaggi di segmento rimanga equo rispetto al vecchio Dipartimento unificato. Una politica di promozioni trasparente è essenziale per mantenere il morale e la motivazione del personale.
Conclusione e prossimi passi
Pur riconoscendo la necessità di una riorganizzazione, le criticità sopra elencate richiedono una risposta chiara e puntuale da parte dell’Amministrazione. Attendiamo chiarimenti e rassicurazioni in merito alle nostre osservazioni per poter valutare globalmente l’impatto della riforma.
Ribadiamo infine la necessità che i nuovi dipartimenti siano collocati all’interno della fascia 12/120 giorni di lavoro da remoto, in linea con le politiche di flessibilità lavorativa.
Siamo a disposizione per raccogliere ulteriori segnalazioni e suggerimenti dai colleghi, certi che solo attraverso un confronto costruttivo e inclusivo sarà possibile attuare una riforma sostenibile ed efficace per tutti e tutte.
Roma, 22 ottobre 2024
LE SEGRETERIE NAZIONALI
FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA UIL