I dati sugli organici presentati il 18 ottobre ai Sindacati mostrano un aggiustamento dell’esercizio triennale ormai non in grado di intercettare e anticipare la velocità dei cambiamenti che investono tutto il mondo del lavoro, Banca d’Italia compresa.
Le tabelle presentate (leggi QUI) sono molto chiare, ma abbiamo capito che i numeri, che dovrebbero essere coerenti tra la quantità e la qualità delle risorse umane e la visione e missione aziendale, non tengono ancora conto del progetto di riassetto della rete, del possibile ingresso di Ivass, dell’impatto delle nuove tecnologie, dei nuovi modelli di lavoro a distanza. Il piano per le Filiali sarà rivisto per il 2026-2028, quindi quello di oggi rischia di essere completamente inesatto.
D’altro canto non è spiegabile come si possa essere giunti a stilare un progetto di riassetto della rete territoriale senza tenere conto dell’impatto sulle risorse umane. Misteri insondabili.
CONSISTENZE
Il fabbisogno è stimato a 6.832 e mancherebbero 85 risorse umane tra area manageriale e altri operativi; c’è però un elemento che destabilizza l’Area Operativa: i Coadiutori che risultano essere in surplus quasi ovunque (+78 in AC +15 nella rete).
Brillano alcuni Dipartimenti in questa anomalia: la Vigilanza a cui mancano 58 Esperti e ha un surplus di 15 Coadiutori, il Segretario del Direttorio, nato da pochi mesi, che si ritrova 16 Coadiutori in più ma a cui mancano 7 operativi per far funzionare la Segreteria. Imbarazzante il Dipartimento RUI dove il lavoro operativo vive, evidentemente, una crisi, considerato che sono a saldo zero i direttivi ma ci sono 21 altri operativi in surplus, 6 dei quali però dovrebbero diventare Coadiutori.
Segnaliamo poi che non risulta dalla tabella la grave carenza di Operai al Centro Stampa che fa capo al Segretario del Direttorio. Segnaliamo da tempo che 10 Operai sono assolutamente insufficienti a far funzionare questa struttura. Non ci sono Operai che manifestano l’interesse a essere trasferiti al centro; per far fronte alle esigenze da poco è stato fatto un corposo piano di missioni da BAN, e ci sono colleghi, con ampliamento mansionistico, che aspirano legittimamente a essere collocati altrove. Va trovata una soluzione stabile, anche ricorrendo a un concorso. Gli operai attualmente sono collocati su turni spesso composti da una persona, a volte un Capo reparto da solo. Ci sono problemi legati alla sicurezza sul lavoro.
Non ci esprimiamo sull’Unità Euro digitale perché ci aspettiamo a breve Job Posting per coprire le esigenze.
A proposito di JP: lo strumento è quasi messo da parte, considerandolo legato alla mobilità “straordinaria”, mentre andrebbe utilizzato ordinariamente per riallineare la composizione quali-quantitativa degli organici.
ASSUNZIONI
È molto importante che la Banca continui ad assumere. Tuttavia vanno esaurite le graduatorie degli idonei nei vari bandi in corso di validità e prorogati quelli in scadenza.
Abbiamo formalizzato al Servizio GEP una serie di richieste, su posizioni di scorrimenti e necessità di proroghe (leggi QUI).
Per il nuovo concorso da bandire per le cat. protette L. 68 art. 1 occorre un programma di esame generalista, basato sulla prova orale e senza alcuna pre-selezione sui titoli. La Banca d’Italia è un’Istituzione che può ben permettersi di offrire lavoro a tutte le diverse abilità.
AVANZAMENTI
Per l’Area Manageriale notiamo l’aumento dei posti a Consigliere, 150 quest’anno, il più alto finora registrato. Dall’elenco delle strutture (leggi QUI) emerge una sostanziale equi distribuzione, con correzione in presenza di coorti ampie e interventi sulle strutture più piccole che nel medio periodo, come prevede l’accordo, devono avere le stesse opportunità di avanzamento. Abbiamo raccomandato di prestare attenzione alle fasce di maggiore permanenza nel segmento e di avviare piani di sviluppo, altrimenti si realizza una vera e propria discriminazione anagrafica.
Per i passaggi a Direttore, accogliamo positivamente l’aumento presso le Filiali, ma rimane valida la solita nostra raccomandazione: valorizzare entrambi i percorsi – manageriale e professionale – altrimenti la pressione sulle procedure di vacancy diventerà insostenibile, con alti costi gestionali e ricadute sul clima aziendale.
Abbiamo manifestato la disponibilità a proseguire il confronto negoziale per la manutenzione evolutiva dell’accordo sull’Area Manageriale/Alte Professionalità ferma ormai dal 2021.
L’Area Operativa continua a essere mortificata in tutti gli avanzamenti, che siano amministrativi, tecnici, tecnico-operativi. Meno Coadiutori, Coadiutori Principali, Assistenti Superiori, Primi Assistenti, passaggi di e dalla carriera operaia.
È evidente che occorre la sistemazione del grado di Coadiutore. La soluzione non è rappresentata dal demansionamento, come proposto nel progetto di riforma dell’Area, ma dal superamento del grado. Un grado che va spacchettato tra chi aspira a crescere e tra chi aspira a essere accompagnato/a all’uscita.
Guardando i numeri degli avanzamenti dall’interno dal grado di Coadiutore (3 Consiglieri, di cui 1 per le Filiali + 2 tecnici) è evidente che il grado rappresenta una trappola. Del resto le persone lo hanno capito bene: in questi giorni si presentano alla prova interna da Esperto 258 persone per 35 posti.
Resta sul campo il problema degli idonei nei concorsi a Esperto e Consigliere interni che continuano a essere giudicati tali, senza però la possibilità di avanzare perché la graduatoria ha durata un anno e il successivo spariscono le posizioni (è il caso degli impiantisti).
Evidentemente si tratta di una forzatura della Banca per spingerci verso una riforma che piace solo ai Vertici. Ma hanno fatto male i loro calcoli!
Roma, 21 ottobre 2024
LE SEGRETERIE NAZIONALI
FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA UIL