Assemblea generale FISAC CGIL del 18 ottobre 2024

Ordine del Giorno – Rete territoriale

L’Assemblea Generale della Fisac CGIL riunita in data 18 ottobre 2024 ha analizzato e dibattuto in ordine al documento della Banca inoltrato alle OO.SS. lo scorso 25 settembre e presentato il 2 ottobre dal titolo “Sviluppo delle Funzioni e adeguamento degli assetti della Rete territoriale” che prevede la riorganizzazione e un aggiornamento degli assetti funzionali e territoriali delle Filiali.

Il giudizio è totalmente negativo sul progetto della Banca perché si tratta di un documento superficiale nell’analisi dei bisogni locali.

La Banca sostiene di aver condotto un esame del contesto, tuttavia, non c’è evidenza di una vera consultazione con tutti gli attori locali o di uno studio approfondito delle peculiarità delle singole regioni e dei territori.

La proposta è stata elaborata chiaramente sulla base di necessità interne che l’Amministrazione ravvisa nell’immediato, senza tenere conto delle specificità socioeconomiche dei territori interessati e senza una visione di medio-lungo periodo sull’effetto che essa determinerà sulle proprie funzioni e ruolo nel Paese e nel contesto internazionale, sulla propria operatività e sulle conseguenze sul personale. L’Amministrazione inoltre dimentica che laddove avviene il progressivo abbandono del territorio quello spazio viene colmato da altre realtà di dubbia professionalità.

C’è un’evidente volontà di centralizzazione, che è sempre più crescente negli anni, tanto è vero che la proposta pone un forte accento sull’efficienza e razionalizzazione, ma questo va a discapito della prossimità con i cittadini.

Con la chiusura di alcune Filiali (Livorno e Brescia), il depotenziamento estremo di molte Filiali e il sovraccarico delle grandi strutture regionali, c’è il rischio concreto di creare una maggiore distanza, sempre più evidente, tra l’Istituto e le realtà locali, riducendo notevolmente la capacità della Banca di rispondere adeguatamente alle esigenze specifiche dei territori.

Queste criticità indicano una prospettiva di riorganizzazione più orientata alla centralizzazione e al contenimento dei costi piuttosto che a un reale potenziamento del servizio pubblico che è quello del quale ha bisogno il Paese.

Andando più a fondo nella lettura si capisce che il progetto della Banca prevede tendenzialmente, in un tempo nemmeno tanto diluito, il mantenimento di circa dieci Filiali su tutto il territorio nazionale con funzioni a pieno regime. Quello che la Banca chiama “sviluppo” risulta essere solo un adeguamento dei compiti con risorse territoriali che vanno impoverendosi sempre più.

Di conseguenza, la FISAC CGIL pensa che si tratti non di sviluppo reale ma di un declino visibile e dichiarato, quasi di natura fallimentare, non volendo più adempiere ai propri compiti per la collettività tutta, questo non è possibile accettarlo.

Abbiamo inviato alla Banca le osservazioni al piano e ci attendiamo risposte precise dall’Amministrazione.

Se le risposte fornite dall’Amministrazione alle osservazioni formulate da questa O.S. risulteranno insoddisfacenti e denoteranno, ancora una volta, una totale assenza di volontà di dialogo, di confronto e di trattativa con il Sindacato, l’Assemblea Generale della Fisac CGIL dà mandato alla Segreteria Nazionale affinché si faccia promotrice con le altre OO.SS. di intraprendere ogni azione di protesta e di lotta necessarie per tutelare le lavoratrici e i lavoratori e il ruolo stesso della Banca d’Italia, in quanto:

  1. il futuro della rete periferica è messo in serio rischio dal progetto della Banca e con esso il ruolo dell’Istituto, anche a livello di Amministrazione centrale;
  2. vengono calpestate le professionalità e le prospettive dei colleghi delle filiali che vedono progressivamente ridurre i loro compiti, con impatto anche sulle aspettative professionali future, con importanti riflessi anche su quelle dei colleghi delle strutture non coinvolte direttamente dalla riorganizzazione;
  3. il progetto della Banca non tiene conto delle esigenze del territorio e lo stesso piano di riorganizzazione è stato predisposto senza alcuna interlocuzione con gli stakeholders locali.

Riteniamo assolutamente necessario, quindi, di denunciare la protervia della Banca, che vuole trasformare la nostra Istituzione in una Authority con compiti limitati, a differenza di altre BCN europee.

È necessario dare voce al malcontento dei colleghi, che vedono svilire il ruolo della Banca, in particolare della rete territoriale, e perdere ogni elemento di serenità rispetto al proprio futuro.

Approvato all’unanimità.

Roma, 18 ottobre 2024