Contrattisti: per firmare serve equità

Ci accingiamo, ancora una volta nella giornata di domani, ad incontrare la Delegazione Aziendale per l’inquadramento a ruolo dei quattro lavoratori in Banca d’Italia addetti al Centro sportivo, messi a contratto prima come assistenti bagnanti e poi, dal 2018, con mansioni di tipo amministrativo.

Nello specifico, la Delegazione Aziendale propone di assegnare il grado di Coadiutore ad uno degli addetti, quello di Assistente ai restanti tre.

 

Se su questo tema il primo tavolo si è già dichiarato soddisfatto e pronto alla sottoscrizione, noi riteniamo che non si possa inquadrare un lavoratore esterno nel ruolo di Coadiutore.

 

Per il grado di Coadiutore, ormai dal 2016, non sono previste assunzioni dall’esterno. Dall’interno il grado è ottenibile solo attraverso una selezione piuttosto complessa, che spesso comporta il trasferimento presso una realtà diversa dalla propria sede, pena la rinuncia al grado.

 

Per partecipare alla selezione interna, poi, servono almeno sei anni di anzianità nel grado di assistente, ovvero, di conseguenza, almeno dodici nel grado di Vice Assistente.

 

Tanto premesso, con la volontà di garantire al contrattista un’assunzione  con il giusto riconoscimento economico e le più ampie tutele, abbiamo proposto fosse inquadrato con il grado di Assistente e il riconoscimento dell’anzianità pregressa.

Riteniamo, infatti, che tale impostazione salvaguardi i principi di correttezza, trasparenza ed equità su cui deve fondarsi l’intera gestione del personale in Banca d’Italia.

 

Riteniamo invece che quanto proposto dalla Banca, e convintamente accettato  da Falbi e Sibc, possa rappresentare un precedente grave, che rischia di minare la fiducia di chi, magari dotato/a di titoli importanti e incaricato/a attività di responsabilità, ha dovuto trovare faticosamente il tempo per studiare per un concorso, per poi magari accettare una sede lontana da casa, oppure rinunciare del tutto alla promozione.

 

La Banca d’Italia è una comunità ampia, in cui è fondamentale che si percepisca una sostanziale equità di trattamento.

Oggi ci prendiamo la responsabilità, a tutela di tutta la compagine lavorativa, di non firmare un accordo che va esattamente nella direzione opposta.

 

Roma, 15 novembre 2023

  

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