Nell’incontro odierno la Banca ha confermato il dato dell’IPCA previsionale per l’anno 2022 sulla base dell’elaborazione Istat pubblicata recentemente. All’importo del 4,7%, va aggiunto il differenziale dello 0,2% che è stato valutato come significativo nel calcolo del triennio 2019/21.
Si tratta di un 4,9% che aggiorna le tabelle stipendiali dal 1° gennaio 2022; gli arretrati dovrebbero essere erogati e le nuove tabelle andare a regime, nello stipendio di luglio o al massimo nel mese di agosto.
Il dato IPCA deriva da un accordo ormai datato, che la CGIL ha sempre contestato in quanto non fa recuperare a pieno le retribuzioni in relazione ai dati reali dell’inflazione ancor di più nel periodo storico che stiamo vivendo, essendo depurato dai prezzi dei beni energetici. Infatti dobbiamo purtroppo registrare che nel Paese, con dati disomogenei, la percentuale inflazionistica è, ad oggi, ben superiore al 4,7%, ci sono Regioni dove la percentuale inflazionistica supera il 9%.
Il problema dell’esplosione dell’inflazione e dell’erosione delle retribuzioni è all’attenzione del nostro Sindacato, che si sta adoperando per rivedere la metodologia di calcolo dell’IPCA e per consentire adeguamenti stipendiali volti a garantire il mantenimento del potere di acquisto delle famiglie, cercando le necessarie risposte in nuovi accordi sia a livello nazionale col Governo, sia nelle trattative interne alla Banca d’Italia, sui vari capitoli che si dovranno affrontare.
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La Fisac CGIL ha riproposto, a latere dell’incontro, il problema di addivenire in brevissimo tempo ad un accordo sulle ferie solidali; la Banca si è resa disponibile a trattare tale materia in tempi molto ristretti.
Roma, 21 giugno 2022
La Segreteria Nazionale