Quando viene a mancare, all’improvviso, una Figura importante per la Storia non solo della Cgil ma del Paese intero, la costernazione e il rimpianto prevalgono su ogni altra considerazione, il Suo percorso viene analizzato, studiato in modo da affidarlo a un Ricordo capace di tributargli, tutto intero, quel Riconoscimento e quel Valore che la Sua Opera hanno meritato.
Ma quando, a lasciarci, è Guglielmo, Guglielmo Epifani, Colui che ha attraversato in modo tanto straordinario la Storia degli ultimi e tanto difficili decenni, del Nostro Sindacato e del Paese, senza perdere neppure per un istante il Suo sorriso gentile, la Sua infinita capacità di ascoltare e di capire, offerta a piene mani a chiunque si accostasse a Lui, il Suo così raro e meraviglioso dono di “vedere” per davvero l’altro, senza i condizionamenti e i filtri del giudizio e del pregiudizio… ebbene, quando è Guglielmo ad andar via così, la sola cosa che tutto prende in questi momenti è il Dolore, sordo e straziante che non lascia davvero spazio a nient’altro. Verrà il tempo in cui ripercorreremo tutti i Suoi passi e daremo ogni spazio ai ricordi e ai Suoi insegnamenti, di cui cercheremo, con la grande Umiltà che Lui ci ha sempre trasmesso, di fare tesoro e di essere degni.
Ma ora, adesso, lasciateci vivere il nostro Dolore, lasciateci versare le nostre Lacrime una dopo l’altra affinché nessuna ne sfugga per farsi pietra…
ciao Guglielmo
Roma, 08 giugno 2021
La Segreteria Nazionale