CRONACHE IMPERIALI

«Di alcune province [Augusto] cambiò condizione, e visitò spesso la maggior parte sia delle une sia delle altre. Certe città, per altro federate, ma che la dissolutezza stava mandando in rovina, furono private della loro libertà, altre, sotto il peso dei debiti, furono aiutate, altre ancora, distrutte dal terremoto, furono aiutate nella ricostruzione, e quelle che avevano dei meriti nei confronti del popolo romano, gli venne donato il diritto di cittadinanza o quello dei Latini. E non mi sembra che una sola provincia non sia stata dallo stesso visitata, ad eccezione dell’Africa e della Sardegna.» (Svetonio, Augustus, 47.)

Archiviate le vacanze estive, sono ricominciate le visite dei Consoli alle province, vicine e remote, dell’Impero Bankitalia.

Primo obiettivo: rassicurare i sudditi.

Dalla Tracia alla Galizia, il messaggio è stato lo stesso: il Senato romano, o meglio il Direttorio, ha detto che le Filiali superstiti non si chiudono, per ora.

“Per ora”: un’espressione che riassume in sé un’indefinita serie di variabili temporali ricomprese tra l’ora e l’infinito.

Ragion per cui le truppe non sono sembrate molto persuase: anche l’ultima volta, quattro anni fa, il Direttorio non aveva deciso di chiudere le filiali…fino a che non ha deciso di farlo, dando poi mandato all’allora Console Saccomanni di comunicare – senza preavviso alcuno – l’imminente seconda tornata di chiusure.

I Consoli in visita, allora, a voler rafforzare quello scarno “per ora non si chiude”, hanno aggiunto che l’intenzione è quella di valorizzare il ruolo delle Filiali (perché l’Imperatore, si sa, é buono).

Con nuovi collegi ABF? hanno chiesto, speranzose, le truppe, ben consce del successo di quello strumento.

“Non lo sappiamo”, la risposta dall’alto.

Allora l’educazione finanziaria, che al momento coinvolge solo una goccia nel mare dei potenziali “educandi”, o collaborazioni con le istituzioni locali?, incalzano dai confini dell’Impero.

“Non abbiamo ancora deciso”, precisano i vertici.

Insomma, i Consoli visitano le province dell’Impero per dire che non si sa se e quando si  chiuderà e che ci saranno nuovi impegni per le Filiali, che però non vengono rivelati.

Se si fosse in tv, creata questa drammatica suspense, il conduttore manderebbe i consigli per gli acquisti, invitando gli spettatori a restare sintonizzati per conoscere il finale della storia.

Nessuna spiegazione sulle STC e sul perché, ad esempio, la filiale di Piacenza sia stata de facto estromessa dai movimenti fondi. Nessun chiarimento su Ban, Servizio su cui grava, da molti mesi, un cupo silenzio; e non pare necessario saper leggere le interiora degli animali o interpretare il volo degli uccelli, per intuire che l’intenzione è di aprire alla barbarie delle stamperie private.

Che dire. Un tempo, almeno, l’Imperatore aveva il buon gusto di placare i malumori del popolo con panem et circenses.

Spartaco

 

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