Cittadini di serie “A” e cittadini di serie “B”

 

Il venir meno della presenza della Banca d’Italia sul territorio in molti casi è stato compensato dall’attivazione di “sistemi di colloquio“ con l’utenza tecnologicamente più avanzati. Ma non sempre ciò è stato possibile. Ergo: le collettività locali sono state private di servizi che le filiali della Banca d’Italia fornivano gratuitamente ai cittadini.

Tra tutti spicca l’impossibilità, oggi, di cambiare le banconote mutilate o danneggiate presso una UST (o in quelle realtà dove la Banca, ahimé, da anni non c’è più). Eppure questo è un compito che spetta alla Banca d’Italia e solo alla Banca d’Italia. Lo prevede una decisione della BCE che nel marzo 2003 ha attribuito alle BCN (e solo alle BCN) il compito di cambiare banconote mutilate o danneggiate senza il pagamento di alcuna commissione.

Gli utenti – e, attenzione, non sono pochi – che in questo periodo si recano agli sportelli delle UST (dove ci sono e finché ci saranno) si sentono rispondere che questa operazione non si può più fare e che l’alternativa è quella di recarsi a chilometri di distanza presso la sede regionale o, comunque, presso realtà territoriali che ancora, privilegiate, hanno uno sportello di cassa della Banca.

Se questo non significa privare la collettività locale di un servizio di cosa si parla? Non è facile spiegarlo ai cittadini che, delusi, iniziano a prendere coscienza di cosa significhi non avere più una filiale della Banca d’Italia nella loro città.

Su questo argomento non sono state individuate soluzioni alternative.

La ristrutturazione risponde a logiche che la Banca ha cercato di spiegare in tutte le salse ma bisogna essere intellettualmente onesti ed ammettere che non è vero che il venir meno della presenza territoriale non abbia comportato una riduzione di servizi per i cittadini di quelle realtà locali. Ma, anche, per me. Per voi. Per i nostri figli. Per tutti.

“Anonimo ma non troppo”

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