Riorganizzazione Servizio Banconote

Bandiere

 

E’ INIZIATO IL CONFRONTO

PER LA FISAC QUALSIASI PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE DEVE PASSARE DA UN PIANO INDUSTRIALE CHIARO E CON PROSPETTIVE CERTE PER TUTTI I COLLEGHI

Si è svolto ieri il primo incontro attinente la riorganizzazione del Servizio Banconote.

In premessa la Delegazione Aziendale ha fatto presente che nei prossimi anni la produzione si attesterà sui 750 milioni di pezzi annui.

L’obiettivo della riorganizzazione dovrà essere, secondo la Banca, quello di ridurre la forbice tra il costo del biglietto prodotto dalla nostra stamperia e quello medio delle stamperie private.

È stato ribadito che la stampa delle banconote rappresenta un’attività strategica per l’Istituto.

La Delegazione Aziendale ha illustrato alcune modifiche rispetto all’attuale struttura, prospettando la nascita di un nuovo modulo organizzativo caratterizzato da forte autonomia, una sorta di “fabbrica” con a capo una Direzione di produzione. La nuova struttura si realizzerebbe con tre nuovi “contenitori” di natura tecnica: stampa, taglio e manutenzione.

La “fabbrica” non avrebbe personalità giuridica separata dalla Banca. A supporto rimarrebbero due Divisioni, una Amministrativa (Segreteria) e una Tecnica (Ricerca e Sviluppo). Le funzioni di spesa saranno completamente trasferite alla Divisione Appalti del Servizio Immobili.

Il contenimento dei costi sarà perseguito dalla Banca anche attraverso la riorganizzazione dell’orario di lavoro. In tal senso si prospetta l’abbandono del doppio turno, a favore di un orario su quattro giorni lavorativi di 9 ore e 22 minuti. L’Amministrazione non ha escluso l’utilizzo di forme di prepensionamento del personale e il ricollocamento di parte dei colleghi presso altre strutture della Banca.

La Fisac Cgil Banca d’Italia prende atto con soddisfazione del fatto che si riconosca alla produzione di banconote un ruolo fondamentale nell’ambito delle funzioni istituzionali presenti e future.

Tuttavia, l’illustrazione delle linee di intervento organizzativo presenta aspetti preoccupanti e punti interrogativi.

Per la Fisac qualsiasi processo di riorganizzazione deve passare in primis dalla predisposizione di un piano industriale chiaro e con prospettive importanti.

Appare del tutto strumentale mettere a confronto i costi delle stamperie “in-house” con quello delle stamperie private, che hanno come scopo primario il profitto e non la protezione dell’euro.

Per mantenere il livello d’eccellenza che ha permesso alla nostra stamperia di ottenere dalla BCE la qualifica di “Main R&D Test Print Center” e di accrescere competenze e “know how”, gli investimenti, anche in risorse umane, non possono essere paragonabili a quelli del privato.
Inoltre, non si possono chiedere gli ennesimi sacrifici ai colleghi del Servizio che, secondo l’Amministrazione, dovrebbero vedersi aumentare l’orario di lavoro e ridurre il salario.

Fermo restando che un giudizio più compiuto su quanto prospettato dalla Banca potrà essere espresso una volta acquisite informazioni più dettagliate, alcuni principi devono in ogni caso essere ribaditi: il mantenimento della stamperia interna non può passare attraverso la costituzione di una realtà denotata da eccessiva autonomia rispetto alla Banca; l’abbattimento dei costi non può essere perseguito solo attraverso interventi sul personale ma anche attraverso accordi con le altre BCN per acquisti congiunti e per la condivisione di best practices.

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A margine dell’incontro, la Banca ha reso noto che ha deciso di anticipare un importo, ancora indefinito, sulla maggiore efficienza aziendale, presumibilmente nella busta paga di gennaio 2017.

In proposito, questa O.S. ritiene che in considerazione degli sforzi che il personale continua a compiere in anni di continue riorganizzazioni e tenendo presente il ritardo (imputabile principalmente alla Banca) nell’erogazione dell’efficienza aziendale, almeno una parte dell’importo andrebbe strutturalizzata.

Roma, 30 novembre 2016

La Segreteria Nazionale