Noi abbiamo pianto

fratellomigrante

 

Sì, noi abbiamo pianto.
Lacrime amare come possono esserle quelle versate di fronte ad una così immane tragedia.
Abbiamo pianto perché crediamo fermamente nella frase con cui Vittorio Arrigoni chiudeva ogni suo articolo: “restiamo umani”.

Questi nostri fratelli, povere vittime del mare e delle ingiustizie del mondo, li vogliamo ricordare con le parole attribuite a un rifugiato somalo in Italia, Awas Ahmed:
A chi chiede:
“non era meglio rimanere a casa piuttosto che morire in mare?”
rispondo:
“non siamo stupidi né pazzi. Siamo disperati e perseguitati. Restare vuol dire morte certa, partire vuol dire morte probabile.
Tu che sceglieresti?
O, meglio, cosa sceglieresti per i tuoi figli?”

a chi domanda:
“cosa speravate di trovare in Europa? Non c’è lavoro per noi figurarsi per gli altri”
rispondo:
“cerchiamo salvezza, futuro, cerchiamo di sopravvivere. Non abbiamo colpe se siamo nati nella parte sbagliata e, soprattutto, voi non avete alcun merito di essere nati nella parte giusta del mondo” –