F.P.C. e misure di accompagnamento – Incontro del 4 febbraio – Un negoziato… ma senza risorse?

Bandiere

La delegazione aziendale ha dichiarato che nel corso della prossima settimana riprenderanno gli incontri sulla rete territoriale.

Inoltre, ha preannunciato un incontro in materia di movimentazione fondi entro la fine del mese di Febbraio pv.

FONDO COMPLEMENTARE

Si è tenuto oggi il secondo incontro sul fondo complementare del 2015.
In apertura, il dr. Aponte ha affermato che la Banca non dispone, nell’immediato, di risorse ulteriori da destinare alla previdenza dei post ’93. In questa fase, per l’Amministrazione, pertanto, dovrebbe discutersi solo di come utilizzare lo 0,9% stornato dalla maggiore efficienza aziendale nel corso dell’accordo dello scorso novembre.
Falbi-Cgil-Uil hanno esplicitato la loro più totale contrarietà a una simile interpretazione dell’accordo del 13 novembre 2014.
In quella occasione si era stabilito di “proseguire la trattativa in tema di previdenza complementare” con l’obiettivo di ridurre il gap generazionale, tra ante e post ’93, quantificabile – come noto – nel 35% del trattamento previdenziale complessivo.
In assenza di una disponibilità dell’Amministrazione a investire adeguate risorse, il conseguimento di tale obiettivo non sarebbe, ovviamente, possibile e perderebbe di significato qualsiasi forma di solidarietà inter e intra generazionale tra lavoratori.
Preso atto della nostra netta contrarietà alle attuali sue proposte, l’Amministrazione si è riservata di effettuare una ulteriore riflessione circa il suo effettivo impegno tendenziale a finanziare, nei prossimi anni, la previdenza dei post ’93.
In un prossimo incontro valuteremo, con attenzione, l’atteggiamento della Banca e la concretezza delle sue proposte in termini quali-quantitativi. Qualora questi non risultassero coerenti con l’obiettivo dichiarato di procedere a una effettiva riduzione del gap generazionale, il negoziato dovrà considerarsi interrotto.

MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO

La delegazione aziendale ha avviato il confronto dichiarando che la Banca non riteneva di dover rinnovare gli accordi in scadenza e, a fronte della ferma reazione delle scriventi, ha dichiarato disponibilità a riflettere sulle ragioni e sulle motivazioni sostenute da Falbi-Cgil-Uil.
Abbiamo sottolineato che per altre realtà la Banca ha accettato, da molti anni, di rinnovare accordi che prevedevano particolari misure di accompagnamento.
Sarebbe, ora, iniquo e inaccettabile un comportamento diverso e penalizzante per le colleghe e i colleghi che hanno subito i deleteri effetti della cosiddetta ristrutturazione organizzativa della rete territoriale.
Il rinnovo, ad avviso delle scriventi Segreterie, deve riguardare sia le misure economiche previste, sia quelle “normative”.
In particolare, sotto quest’ultimo profilo, è indispensabile, tra l’altro, che in tema di orario di lavoro (part-time, orario personalizzato, orario concentrato, flessibilità oraria, ecc….), alle colleghe e ai colleghi, interessati dalla precedente ristrutturazione, siano confermate le misure previste, a prescindere dal rinnovo, o meno, degli accordi.

Roma, 4 febbraio 2015

LA SEGRETERIA NAZIONALE FISAC-CGIL
LA SEGRETERIA NAZIONALE UILCA-UIL
LA SEGRETERIA GENERALE FALBI