L’Amministrazione sta portando avanti, a seguito di suoi stessi annunci, colloqui individuali nelle strutture coinvolte dalla riorganizzazione della Rete territoriale. Certamente è importante ascoltare tutti i colleghi ma, sia chiaro, non possiamo permettere che la Delegazione aziendale si nasconda dietro il ritiro dai tavoli di trattativa, orchestrato dai sindacati maggioritari dell’Area operativa, il cui unico obiettivo parrebbe essere quello di mascherare l’inconcludenza, conclamata negli anni, e dividere i lavoratori.
Sarebbe inaccettabile trattare le ricadute in modo frammentario, senza una visione sindacale d’insieme. Non dimentichiamo il passato:
- Stipendi di ingresso più bassi per gli operai di 3° junior;
- tempi più lunghi per i passaggi di grado;
- svilimento di carriere intere (ex Se.Ge.Si) e di gradi (Vice Assistenti);
- mortificazione delle nuove generazioni.
Queste scelte hanno danneggiato tante categorie di lavoratori, presenti e futuri.
Come FISAC CGIL, difendiamo il nostro diritto e dovere di trattare, senza ripetere gli errori del passato anche se commessi da altri, che hanno gravato su grandi gruppi di lavoratori.
Chiediamo una trattativa a 360 gradi per:
- mitigare i danni di questa ennesima riorganizzazione della Rete territoriale;
- rilanciare la professionalità e valorizzare l’impegno dei lavoratori;
- affrontare in modo organico tutte le problematiche dei luoghi di lavoro.
Le nostre proposte concrete includono:
- creazione di agenzie o luoghi ad hoc per ridurre i lunghi viaggi delle lavoratrici e dei lavoratori e favorire il dialogo con le comunità;
- misure di work-life balance per i lavoratori delle Filiali chiuse o ridimensionate – telelavoro o smart working esteso – con soluzioni innovative per chi è coinvolto dalla riorganizzazione territoriale;
- contemperare la tutela della professionalità con giusti incentivi economici e di flessibilità organizzativa, anche per i colleghi che sceglieranno liberamente la nuova residenza lavorativa;
- iniziative volte al ricambio generazionale estese all’intera compagine lavorativa dell’Istituto;
- durata delle misure di sostegno per periodi più estesi rispetto agli accordi precedenti in ambiti riorganizzativi.
Queste proposte non sono solo parole, ma un impegno concreto per tutelare il benessere e i diritti di tutti i lavoratori della Banca d’Italia.
Dovrà essere inoltre necessario condurre parallelamente trattative:
- sulla “Riforma delle carriere”, per consentire in un’unica cornice contrattuale reali opportunità di crescita economica e professionale;
- sull’ “Orario di lavoro”, per migliorare la conciliazione vita-lavoro dei colleghi – specie quelli coinvolti dalle attività di circolazione monetaria – da Aosta ad Agrigento passando per i servizi dell’Amministrazione Centrale.
Non permetteremo che l’Amministrazione affronti questi temi a rate, né che i Sindacati maggioritari continuino a tutelare solo piccoli gruppi di interesse, nascondendo la propria inazione dietro fughe strategiche o parole vuote.
È ora di agire al tavolo delle trattative per il bene di tutti i lavoratori della Banca d’Italia, con proposte chiare e realizzabili, evitando soluzioni irrealistiche o battage pubblicitari.
Unitevi a noi nella lotta per un futuro migliore. Insieme possiamo fare la differenza!
FISAC CGIL – Sempre al fianco dei lavoratori.
Roma, 17 marzo 2025
La Segreteria Nazionale