Non sono cose che capitano

 

Nella giornata di giovedì scorso, un lavoratore ha subito un gravissimo incidente. Stava lavorando presso il complesso di Villa Huffer ed è caduto dall’impalcatura, con conseguenze gravi.

Si tratta di parole sconvolgenti, che mai dovrebbero essere associate al termine lavoro.

Non esistono espressioni adatte ad esprimere il dispiacere per questo evento, ma neppure è possibile tacere e non gridare l’indignazione per un fatto così grave, accaduto nell’ambito del nostro Istituto.

Non sono al momento chiari il contesto e le dinamiche dell’avvenuto, occorrerà del tempo perché chi di dovere faccia i dovuti approfondimenti. Ma non è questo compito nostro.

Il nostro compito è denunciare, ancora una volta, il dramma degli incidenti sul lavoro. Perché non riusciamo a pensare siano cose che capitano, meri accadimenti.

Sono il frutto di scelte. Quando si sottovaluta, quando non si controlla, quando non si previene, quando si omette, quando non si agisce.

Pensare e fare “dopo” è tardi.

Davanti a questo fatto, di cui sentiamo più forte lo sconforto perché accade così vicino, a un lavoratore di una ditta appaltatrice per la Banca, rivendichiamo il valore della sicurezza e dei controlli, perché non possiamo permettere che sia lesa l’incolumità delle persone solo perché qualcosa, qualunque cosa sia, non ha funzionato.

Roma, 18 marzo 2024

La Segreteria Nazionale