Efficienza Compilation

Il carretto passava e quell’uomo gridava gelati. Al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti

Al 28 del mese di settembre 2023, dopo mesi di attese, mesi di vacanze e qualche giornata spot di trattativa, si è concluso il negoziato sull’efficienza aziendale, che ha visto la firma di Falbi, Sibc, Cida e Banca.

A cosa sia servito tutto questo tempo, che l’incalzare dell’inflazione non concedeva certo, non sappiamo dirlo, considerato che dal carretto non sono emersi più gusti di gelato di quanti ce ne fossero in partenza, se non un cucchiaino di efficienza e uno di lump sum e, come cono o coppetta, una promessa di negoziato sull’IPCA, senza certezze sui tempi di erogazione e già dovuta contrattualmente, come in ogni carretto di gelati che si rispetti, sebbene spacciata per grande acquisizione.

A questi si sono aggiunti altri sapori che hanno reso il tutto immangiabile: una fetta di welfare, che con l’efficienza non c’azzecca niente (di cui peraltro la gran parte, al di là delle rivendicazioni di gloria, è frutto dell’adeguamento all’inflazione già dovuto contrattualmente per tutte le voci di credito, libero e vincolato) e una spruzzata di buoni pasto, paradossalmente amarissima per i molti colleghi che non li percepiscono.

Tu chiamale, se vuoi, emozioni

Naturalmente l’accordo è stato accompagnato con proclami sensazionali, dalla rivendicazione dell’adeguamento all’inflazione di tutti gli importi del welfare (come già previsto nell’accordo su flexible benefits), alle notizie flash sul fatto che sarà pagato l’IPCA (dovuto per contratto e spesso in passato pagato a novembre-dicembre), agli “spiegoni” autogiustificanti.

Oramai fra di noi solo un passo. Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi…

Insomma, è bastato che la Banca andasse incontro alle sigle firmatarie con qualche perifrasi nei testi che enfatizzasse voci economiche già dovute perché il riserbo e le reticenze paventate nei mesi, accompagnate persino da un raffreddamento, si sciogliessero.

Non so con chi adesso sei, non so che cosa fai, ma so di certo a cosa stai pensando

Tanto scontata era per la Banca la firma e tanta è la rilevanza che ha inteso attribuire al negoziato, che il Segretario Generale non si è neppure presentato all’incontro, che è stato convocato via Skype, nonostante la richiesta di più Sigle di effettuarlo in presenza.

Un vulnus, questo, per le relazioni sindacali, cui evidentemente non viene attribuita dalla parte datoriale sufficiente importanza e a cui non era opportuno rispondere con accondiscendenza. Cosa ancor più grave perché la stagione negoziale si è appena aperta e ha davanti temi importanti, come la Carriera operativa (per quella manageriale la frittata è già stata fatta, ma è ormai sempre più evidente a tutti che urge aprire una sede di verifica almeno per eliminare gli aspetti più odiosi e di totale arbitrio della Banca) e la sempre più concreta ipotesi di riforma della rete territoriale.

Chissà che sarà di noi…Lo scopriremo solo vivendo

La Fisac CGIL, ha ritenuto quindi impossibile apporre la propria firma su questo accordo e ha inteso ribadire le posizioni dichiarate sul tema (LEGGI) e al contempo difendere il valore di relazioni sindacali sane, tese a tutelare i colleghi e non solo a stare al primo tavolo, costi quel che costi.

Roma, 29 settembre 2023

La Segreteria Nazionale