Modello ibrido di lavoro – Incontro del 4 novembre

In apertura dell’incontro, l’Unità Sindacale ha chiesto chiarimenti in merito alla comunicazione della Banca sulle assenze dei genitori i cui figli si trovino in quarantena, in DAD o in malattia per Covid. La Banca ha chiarito che la comunicazione – applicativa di una legge – si riferisce alla sola modalità di congedo straordinario retribuito al 50%. Rimangono interamente vigenti tutte le altre disposizioni e forme di flessibilità riconosciute, ivi compreso l’invito ai gestori di applicare la necessaria flessibilità al numero delle giornate da remoto e la causale di assenza per malattia.

Chiarito questo punto che aveva creato confusione, sfiducia e irritazione nelle colleghe e nei colleghi, la fase successiva di confronto ha consentito di approfondire i temi tuttora aperti di un negoziato complesso, di straordinaria importanza per tutto il personale.

Il nuovo testo proposto dalla Banca ha sicuramente compiuto alcuni passi avanti rispetto ai precedenti testi, mettendo da parte alcune evidenti marce indietro della fase negoziale più recente. I testi proposti accolgono alcune istanze avanzate dal nostro tavolo di maggioranza, affinano in parte i criteri in base ai quali anche gli addetti alle divisioni GSP e alle Segreterie STC potranno accedere al lavoro da remoto, definiscono fattispecie di indubbio valore sociale per accedere a un numero di giorni di lavoro da remoto superiore a quello previsto per la struttura di appartenenza, che si aggiungono a quelle già previsti per le donne in gravidanza e a sostegno della genitorialità. Su quest’ultimo aspetto abbiamo chiesto di inserire espressamente tra i criteri di priorità, come già richiesto in precedenza, la presenza di figli minori di 8 anni, al pari di quanto accade per il telelavoro.

Tuttavia, queste modifiche, certamente migliorative, e che saranno accompagnate da una migliore formulazione di altre norme dell’accordo, non possono essere ritenute ancora sufficienti per concludere positivamente il negoziato. 

Abbiamo infatti chiesto di acquisire più chiari margini di flessibilità verso l’alto ai vari modelli di lavoro da remoto, e di introdurre nell’accordo segnali inequivocabilmente inclusivi per tutto il personale, garanzie in termini di rotazione e di iniziative di mobilità, accanto a una più scrupolosa attenzione agli organici delle diverse strutture. Il tutto nella consapevolezza che la formulazione delle norme deve essere molto chiara e meno suscettibile di interpretazioni restrittive.

Sul telelavoro, la Banca ha dichiarato che non intende creare un’errata contrapposizione tra il nuovo modello ibrido e il rinnovo delle posizioni di telelavoro in scadenza, che verrebbero quindi rinnovate per la durata prevista dalla Circolare, salvo situazioni eccezionali. Sul punto, ha dichiarato che sarà presa in considerazione la nostra istanza, reiterata, di attribuire il buono pasto anche per i telelavoristi.

L’Amministrazione ha preso nota delle nostre richieste e assicurato risposte in tempi brevi, prima dell’incontro previsto per giovedì della prossima settimana. Ha inoltre riconosciuto che la fascia intermedia, “5-50”, è effettivamente suscettibile di miglioramento nel breve periodo, una volta avviato e collaudato il modello nella prima fase: riteniamo questo un risultato positivo, frutto dell’interazione col tavolo nell’analisi delle attività, ma che andrà comunque formalizzato nei testi.

Prendiamo intanto atto che altra sigla sindacale sembra apprezzare gli avanzamenti che il primo Tavolo sta ottenendo col negoziato, tanto da spacciare per proprie acquisizioni impossibili per un tavolo che non sia il primo.

Prendiamo invece atto, con minore soddisfazione, che l’Amministrazione continua a rinviare l’incontro relativo all’efficienza aziendale e all’IPCA, introducendo così un elemento di diffidenza tra le parti, che non favorisce il raggiungimento di un accordo di grande importanza per il personale e frutto del lavoro collettivo di tutti noi.

Roma, 5 novembre 2021

CIDA     SIBC     CGIL     CISL     DASBI     FABI