C’era una volta in Banca

Troppa quiete a Bankit Town, troppo silenzio.

Il Covid aveva chiuso tutti in casa al villaggio e in giro non si vedeva un’anima da mesi.

I commerci erano interrotti, le scorte di cibo cominciavano a scarseggiare, la gente soffriva al chiuso delle proprie case.

I diritti dei lavoratori erano stati sospesi, sbarrati i portoni delle scuole, persino il Centro sportivo era stato chiuso perché nessuno potesse anche solo passeggiare.

Ma ogni giorno lo Sceriffo passava ugualmente a riscuotere casa per casa il lavoro quotidiano, cosicché erano comunque richiesti sforzi impellenti alla popolazione.

Solo i minatori potevano uscire, per estrarre le banconote dalla cava e per farlo avevano dovuto dare in adozione i loro bambini in dad.

Ma qualunque uomo saggio sa bene che, quando regna il malcontento, diventa facile per la gente di pochi scrupoli farsi largo facendo facile leva su di esso.

E il giorno temuto arrivò.

Il giorno in cui LOS Bandidos fecero irruzione nel villaggio, con un fracasso di cavalli, spari di pistola e comunicati sul loro nuovo sito.

Da dietro le persiane tutti li guardavano col fiato sospeso, attendendo che qualcosa accadesse. Ma a parte il fracasso dei loro proclami non sembravano avere cattive intenzioni.

Quando l’attesa divenne snervante, senza che nulla accadesse fu il vecchio proprietario del saloon, ormai chiuso da mesi, a decidere di farsi avanti. Spalancò la porta e gridò:

“Ebbene! Cosa volete da noi? Siamo povera gente, non vedete che non abbiamo nulla da darvi, non vedete che il Covid ci ha ormai piegati? In tutta la Contea c’è gente malata, gente che ha perso il lavoro, che soffre!  Anche qui non c’è niente che non sia stato già preso dallo Sceriffo. Andate altrove a cercare fortuna e lasciate in pace noi e le nostre famiglie!”

Silenzio. E fiato sospeso.

LOS Bandidos si arrestarono. Passarono alcuni minuti interminabili in cui si udiva solo il soffio del vento caldo e il respiro dei cavalli, tenuti a freno a stento.

Poi uno dei Bandidos parlò:

“Voi! Voi che siete dentro le case, so che ci siete e mi ascoltate! Veniamo in pace! Siamo amici dello Sceriffo. Non veniamo per prendere nulla. Anzi! Siamo qui per offrirvi qualcosa. Vedrete che se vi fiderete di noi avrete solo vantaggi! Oggi siamo qui per offrirvi una convenzione con la Mercedes-Benz! Qui con me ho il contratto, che potete leggere senza impegno!”

Tutti sussultarono, si diffuse intorno un tenue vociare.

Un bambino, con un modellino in mano sfuggì dalle braccia della mamma e corse dai cavalieri benefattori esclamando “Una Mercedes-Benz! Dite davvero? Come questa che ho in mano, come quella del mio modellino?”

“Sì giovane cowboy – replicò il gringo – proprio come quella. Avanti gente non abbiate paura, avvicinatevi!”

Piano piano tutti cominciarono a palesarsi. Qualche finestra si aprì, qualcuno si avvicinò con passi stentorei. Un ragazzotto strappò di mano una copia del contratto e corse di nuovo in casa per leggerlo avidamente.

Tutto tornò alla calma.

Il vecchio scosse la testa, parlando tra sé e sé: “E così lo Sceriffo si è dato al commercio. Questi sono i suoi nuovi compiti istituzionali! Diavolo di gentaglia senza scrupoli! In mezzo a questa rovina pensano di comprare l’anima della gente con questa chincaglieria. Come se potesse far dimenticare le sofferenze del Covid e i diritti sottratti a chi lavora. Chissà se qualcuno si ricorda che delle convenzioni se ne occupavano enti esterni, nei locali di Mr. Casc, per esempio – bei tempi! Una volta erano pieni di gente, ora ho sentito che glie li vogliono togliere – o laggiù, nella bottega di Mrs. CSR, a volte”. Sputò in terra e rientrò nel saloon deserto.

Il chiasso durò ancora un po’. Forse qualcuno firmò il contratto.

Il giorno dopo per la gente del villaggio tutto tornò come prima. Ma LOS Bandidos colpirono ancora, con una convenzione per il teatro.

Calamity Jane

 

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