1,2,3…Livello!

È ben noto a tutti i colleghi che uno dei pilastri della riforma dell’Area manageriale e Alte professionalità del 2016 (che, ricordiamo ai più giovani, la Fisac Cgil è l’unico sindacato che non ha firmato) è il passaggio discrezionale di livello.

A differenza del sistema previgente, fondato sulla progressione economica automatica con l’assegno annuale di grado, oggi è previsto che i colleghi della fu Area direttiva ricevano un livello economico in un tempo che va da uno a tre anni…in base al merito. Generando differenze economiche notevoli e enormi divari tra colleghi.

Ma cosa vuol dire merito? Basta il conseguimento degli obiettivi assegnati? No, in quanto la Banca li ritiene solo uno degli elementi da considerare e parla di “grado di raggiungimento degli obiettivi, tenuto conto della loro complessità”.

Serve l’aver ricevuto diversi incarichi (anche questi assegnati in modo del tutto discrezionale se non arbitrario)? Neanche questo, perché la Banca richiede che si valuti “il livello di competenze quale si desume dallo svolgimento degli incarichi affidati”. Ancora una volta, quindi, si fa riferimento ad elementi sfuggenti.

Ma se comunque – dati gli obiettivi conseguiti, i risultati ottenuti e riconosciuti, i feedback positivi ricevuti e gli incarichi svolti – è possibile affermare che il merito della prestazione individuale è fuori discussione, allora è certo che il livello lo conseguirò? Ancora una volta purtroppo no, perché l’assegnazione del livello al primo o secondo anno di permanenza nel livello precedente, incontra un muro insormontabile nei budget… Quindi se pure lo merito, lo riceverò solo se il budget assegnato alla mia struttura è sufficiente, tenuto conto degli altri colleghi nella mia stessa situazione…

Non c’è quindi “meritocrazia” che regge.

Almeno, i più audaci si chiederanno, ho possibilità di sapere in maniera chiara e formale perché non ho ricevuto il livello e/o perché è stato preferito un altro collega, anche in un’ottica di possibile miglioramento per il futuro? Sapete quale è la risposta?

Anche questa volta è negativa, in quanto non c’è alcun atto formale comunicato agli interessati, che motivi le scelte fatte con riferimento alle posizioni di ciascuno ma solo un rinvio alla lista pubblicata in Launchpad (che per certi versi ha il sapore della caccia al tesoro per scoprire chi ha ricevuto il livello) e per i più fortunati la possibilità di un colloquio con il valutatore, con buona pace di qualunque norma di trasparenza che si addirebbe ad un’Istituzione come la Banca d’Italia.

La Fisac Cgil ritiene che la progressione economica e di carriera siano aspetti imprescindibili della vita lavorativa di ciascuno e non si possa giocare con questi temi, men che mai lasciare che rimangano interamente affidati al totale arbitrio del datore di lavoro. Continuerà perciò a cercare di migliorare l’impianto della riforma del 2016, anche se non ne condividiamo spirito e forma, per tutelare tutti i colleghi dell’Area manageriale e Alte professionalità.

Rimaniamo a disposizione di chiunque necessitasse di un confronto e/o di assistenza in merito al mancato conseguimento del livello.

Potete contattarci alla nostra mail: segreteria@fisacbancaditalia.it

Roma, 11 luglio 2023

La Segreteria Nazionale