Incontro del 5 luglio. Previdenza complementare – Lump sum

Bandiere

 

Oggi si è svolto un incontro sulla tematica della somma forfetaria (lump sum) da riconoscere ai colleghi post ’93.
L’Amministrazione ha avanzato una proposta ultimativa, non suscettibile di modifiche, attesi i tempi stretti dettati dal prossimo cambio di Segretario Generale (!) come dallo stesso esplicitato.

La proposta si articola come di seguito sintetizzato:

• la lump sum si alimenta con versamenti dei colleghi a decurtazione dell’efficienza aziendale e con contestuali versamenti di pari importo da parte della Banca;
• il versamento, in linea con il principio della solidarietà intergenerazionale verrebbe effettuato da tutti i colleghi;
• il diritto a riscuotere le somme accantonate è in capo a tutti i colleghi post ’93, aderenti e non aderenti al fondo, che avranno maturato al momento dell’uscita almeno 30 anni di anzianità o il diritto a pensione;
• la quota spettante al momento dell’uscita è pari, per ogni anno di anzianità, a 1/40 del rapporto tra il salario del dipendente e il monte salari complessivo della Banca, moltiplicanto per il totale disponibile in quel momento nel “contenitore” dedicato alla lump sum;
• la Banca effettuerà un versamento pari allo 0,2% dell’efficienza aziendale anche nel caso in cui questa sia inferiore allo 0,5% della massa salariale;
• per la lump sum valgono le stesse regole per la reversibilità a favore di eredi previste per il Fondo complementare;
• il rendimento delle somme accantonate è pari, ogni anno, al massimo rendimento tra quelli dei tre comparti del Fondo complementare;
• lo 0,9% a valere sull’efficienza riconosciuta per il 2014 viene utilizzato per alimentare inizialmente la lump sum, ma la Banca non è disponibile a contribuire con una somma di pari importo.

Pur confermando i giudizi cautamente positivi sulla cornice relativa alla lump sum, è al momento impossibile addivenire a un accordo per diversi motivi.

Principalmente la netta impressione che con questo strumento l’Amministrazione intenda chiudere la questione del gap intergenerazionale. Questo non può essere.

Inoltre, come già sottolineato dalla Fisac con il volantino di ieri, non c’è alcuna garanzia di accantonamento di risorse certe e adeguate e non ci sono garanzie a fronte di andamenti del mercato “penalizzanti”.

In proposito, non sono state neanche recepite le richieste della Fisac di utilizzare, come alimentazione e garanzia di rendimento del Lump Sum, man mano che si ridurrà il peso degli “ante 93”, anche le risorse che sono state accantonate in loro favore in apposita posta di bilancio.

Anche nell’ipotesi che ogni anno vengano accantonare risorse analoghe a quelle del 2014 e che gli andamenti di mercato non siano troppo penalizzanti, il meccanismo così strutturato “frutterebbe” ai colleghi interessati una “liquidazione” pari a circa un’annualità, metà della quale versata dai lavoratori rinunciando – in modo “strutturale” – a una parte della propria retribuzione.

La Fisac ritiene che la materia della previdenza complementare meriti un approccio diverso e di più ampio respiro.

A questo punto della trattativa viste le problematiche emerse e visto l’atteggiamento dilatorio della Banca occorre riconsiderare la materia previdenziale per i post 93 nella sua interezza, ripartendo al più presto da un confronto negoziale sull’intero accordo ad oggi in essere in tema di FPC e non dimenticandosi delle conclusioni – da tutti condivise – della commissione banca-sindacati che certificò a suo tempo la distanza tra i due trattamenti previdenziali (ante e post 93). Si ribadisce che l’obiettivo primario della Fisac è la reale e consistente diminuzione del gap tra ante e post 93.

Sono necessarie migliori garanzie sul fondo complementare e la contestuale creazione di un meccanismo, fondato su risorse della Banca e caratterizzato da rendimenti non aleatori, che consenta di erogare una sorta di liquidazione a favore dei colleghi post 93.

E’ un percorso che deve vedere il più ampio coinvolgimento possibile dei lavoratori e dei sindacati che li rappresentano.

Roma, 5 luglio 2016

La Segreteria Nazionale