1° Luglio – Liberi tutti o si salvi chi può?

Immagine

Non c’è che dire: l’ultima comunicazione dell’Amministrazione (linee guida per la programmazione delle modalità di lavoro) è un capolavoro della comunicazione: è riuscita a scontentare tutti, ma proprio tutti, a dare risposte a domande che nessuno aveva posto e a lasciare insolute quelle che circolano da mesi. Di linee guida per una “sicura” (dal punto di vista sanitario) ripresa dell’attività lavorativa in presenza ne scorgiamo ben poche: più che altro ci sembra un voler delegare l’onere per la suddetta programmazione ai Capi Struttura i quali, avvalendosi dei Capi delle Unità di base, dal 1° luglio saranno chiamati a programmare in presenza l’attività autunnale, salvo che “il trend epidemiologico non subirà inversioni”.

Con loro rientreranno i Colleghi ancora in esonero, quelli necessari a svolgere i compiti non differibili (che moltissimi colleghi hanno sempre svolto anche durante il “lockdown”) e coloro che manifesteranno la volontà “di lavorare in sede”.

Viene spontaneo chiedersi a questo punto chi siano questi ultimi, chi e come ne vaglierà la volontà e, soprattutto, quanti saranno visto che, ad oggi, se tutti i colleghi, o molti di essi, si proponessero come volontari non troverebbero affatto un “articolato sistema predisposto in Banca a tutela della salute dei colleghi”, ma situazioni ancora completamente da definire, accompagnate da protocolli limitati e incompleti, adottati dall’Amministrazione senza l’accordo coi Sindacati.

E gli altri? Se vorranno potranno continuare a lavorare da remoto, sempreché non vengano richiamati in sede per sostituire chi vorrà andare in ferie (cosa tutt’altro che improbabile d’estate).

Fortunatamente riapriranno le mense, (per le maestranze della società appaltatrice è una gran bella notizia), ma forse non tutte: i meno fortunati dovranno perciò accontentarsi di un cestino freddo (come sta avvenendo da marzo, ormai) e, se vorranno mangiare fuori in un contesto in cui, al contrario, tutti gli esercizi di ristorazione hanno riaperto, l’opzione mensa/ticket verrà loro sottratta (a partire dal 30 giugno p.v.).

È evidente che l’organizzazione presentata col messaggio evidenzia un’imbarazzante improvvisazione – mentre non sono certo mancati tempo e occasioni per produrre risultati migliori – e che non è concepibile arrivare in autunno con questa indeterminatezza progettuale, frutto della chiusura al dialogo e dell’autoreferenzialità che la Banca ha ormai adottato da tempo: secondo la Fisac CGIL è necessario che l’Amministrazione torni a dialogare con i Rappresentanti dei lavoratori, che in questi giorni come non mai stanno ascoltando i malumori del personale, a causa dell’incerta programmazione che si prospetta.

E’ indispensabile tornare alla contrattazione sull’orario di lavoro: lunedì ci sarà un primo incontro. L’oggetto della convocazione è un po’ vago (come tutto in Banca negli ultimi tempi): “avvio confronto sulle questioni attinenti l’orario di lavoro”. Naturalmente, la Fisac CGIL ci sarà, certa che solo il confronto sia lo strumento per delineare le migliori condizioni di lavoro per colleghe e colleghi.

Roma, 19 giugno 2020

La Segreteria Nazionale