Si è svolto ieri l’incontro con la Banca che aveva all’ordine del giorno l’orario di lavoro al Servizio Banconote.
In maniera inspiegabile e senza un minimo di pudore, la Delegazione aziendale ci ha fatto sapere che tutto quello che era stato detto e richiesto negli incontri precedenti non aveva più valore e che per il Servizio Banconote dal 25 maggio p.v. si sarebbe avviata la normale organizzazione lavorativa a pieno regime, con la sola eccezione di trenta minuti di sfalsamento in ingresso per 90 addetti che, invece di iniziare le lavorazioni alle ore 7.00 avrebbero iniziato alle ore 7.30.
I movimenti in entrata e in uscita saranno così distribuiti:
INGRESSO
h. 6.45/25 addetti – h. 7.00/95 addetti – h. 7.30/90 addetti.
Misurazione della temperatura e massima attenzione all’accesso agli spogliatoi.
USCITA
h. 16.00/65 addetti – h. 16.15/25 addetti – h.16.30/85 addetti – h. 17.00/35 addetti.
Cinque turni di mensa con il primo alle ore 12.00.
E’ previsto per tutti gli addetti il test sierologico e il tampone.
Inoltre 55 addetti continueranno il delocalizzato.
Il tutto condito dal fatto che la Banca ha dichiarato che per lei la salute degli addetti al Servizio Banconote sta al primo posto e che lo sfalsamento di trenta minuti è applicato soltanto per attuare il distanziamento sociale e il livello della produzione sarà quello standard delle normali giornate lavorative.
A questo punto alcune considerazioni sono doverose:
Non è credibile il fatto che fino a ieri il problema fosse il recupero della produzione persa e la necessità di essere competitivi nei confronti dei privati a livello Europeo e oggi la produzione non sia più un problema;
Non è credibile il fatto che non ci possa essere momento negoziale, in questa fase pandemica alcuni istituti contrattuali sono stati modificati.
Le nostre richieste sindacali nella trattativa, voluta e avviata dalla Banca, erano di buon senso e tendevano a far recuperare il divario esistente, creato con l’accordo del 2017, tra gli Operai di III J e il restante personale.
Non vorremmo che i lavoratori di Banconote, come successo altre volte, siano usati da qualche parte in causa, per fini che niente hanno a che vedere con i loro specifici interessi.
Roma, 21 maggio 2020
La Segreteria Nazionale