La spina delle Carriere e i germogli dell’orario di lavoro – Se son rose, fioriranno

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Nella giornata di ieri si è svolto un incontro avente come oggetto due temi – riforma delle carriere operative e orario di lavoro – sui quali da lungo tempo la situazione segna da un lato un confuso ristagno negoziale e dall’altro un clamoroso ritardo.

Da un punto di vista pragmatico, anche questo incontro ha mostrato una forte carenza, da parte della Banca, nella risolutezza procedurale e nella presenza di proposte sul tavolo.

Volendo vedere le cose in positivo, si può dire che la giornata di ieri ha tuttavia gettato le premesse per un possibile confronto su due argomenti sui quali la Fisac Cgil ha idee chiare e proposte concrete da rappresentare nelle fasi future che si preannunciano.

ORARIO DI LAVORO

Durante l’incontro la Banca ha dichiarato di voler – finalmente – procedere alla convocazione dell’Osservatorio sull’orario di lavoro, previsto dagli accordi del 2014, sulla quale risulta inadempiente dal gennaio 2018, nonostante i numerosi solleciti avanzati. Successivamente provvederà a convocare le OO.SS. per incontri negoziali sul tema.

La Fisac Cgil ha accolto positivamente l’annuncio e la dichiarata apertura dell’Amministrazione a voler trattare tematiche che questa O.S. riconosce come particolarmente meritevoli di attenzione, tra le quali:

– la riduzione dell’orario di lavoro;

– l’introduzione dell’istituto delle ferie solidali;

– la previsione di forme più efficaci di flessibilità a sostegno della genitorialità e della      conciliazione vita-lavoro.

Accanto a queste ci sono poi numerose tematiche che riguardano il perfezionamento degli istituti ad oggi esistenti, che necessitano con urgenza di una revisione, anche alla luce dell’evoluzione della legislazione.

Su questi aspetti la Fisac Cgil, grazie anche al prezioso contributo di un gruppo di lavoro apposito, ha già da tempo studiato un’ampia piattaforma di proposte concrete e intende pertanto giocare un ruolo attivo nel miglioramento della normativa interna a favore di colleghe e colleghi.

RIFORMA DELLE CARRIERE

Durante l’incontro la Banca ha manifestato la propria difficoltà a pervenire a una sintesi di posizioni sulla carriera operativa, in particolare per quanto riguarda gli aspetti inerenti alla progressione economica, ammettendo l’impossibilità di trovare un equilibrio tra automatismi e meritocrazia.

Fin dall’inizio della trattativa la Fisac Cgil ha sempre denunciato come la riforma che si andava plasmando da parte dell’Amministrazione e del primo tavolo si risolvesse soltanto in una mera redistribuzione di risorse economiche, a danno di molti e a vantaggio di pochi, in cui l’unica a guadagnare era la Banca.

Ebbene, va riconosciuto che la strenua e convinta opposizione della Fisac Cgil ad un sistema che a nostro avviso andava solo a danno dei colleghi, rispetto alla situazione attuale, e il continuo fermo mantenimento di alcuni principi di fondo – come, ad esempio, quello per cui l’unica forma di meritocrazia possibile deve risultare nella maggior velocità di progressione di carriera e non tradursi in una conflittualità tra i colleghiha pagato, con un’ammissione da parte della Banca del fallimento delle ipotesi di progressione economica “meritocratica” finora formulate.

Rimane da vedere in che modo la Banca vorrà destreggiarsi nell’impasse in cui è incorsa e che al momento non sembra permetterle di esporre ai sindacati alcuna ipotesi di riforma percorribile.

Rimangono tuttavia sul tavolo altri aspetti sui quali un confronto costruttivo è ancora possibile, in ottica di riforma: il sistema di avanzamento, di valutazione, la ridefinizione degli ambiti mansionistici, la formazione.

Pur riconoscendone l’importanza e dichiarando l’intenzione di proseguire il confronto su queste tematiche, al momento la Delegazione aziendale si è dimostrata povera di idee.

Non si tratta di tematiche di secondaria importanza, ma di elementi che, se ben concepiti, possono risultare determinanti nel miglioramento necessario della carriera operativa. Di contro, se progettati male, possono determinare squilibri non meno destabilizzanti di una cattiva ipotesi di progressione economica.

Vogliamo chiarire che, sebbene la Fisac Cgil abbia da tempo una sua chiara ipotesi di proposta in merito, è necessario che venga recuperata una certa compostezza nella trattativa: il confronto al tavolo negoziale non può più procedere in ordine sparso, con miriadi di proposte e controproposte ballerine da parte dei sindacati, con continue affermazioni ed abiure di principi, con dichiarazioni sull’esistenza di un confronto tra Banca e (alcuni) sindacati, pur in assenza di convocazioni al tavolo.

Per questi motivi e nel tentativo di non condannare la trattativa sulle carriere all’eterna permanenza nel girone degli ignavi, la Fisac Cgil ha richiesto alla Banca di presentare alle OO.SS. una propria proposta scritta, come da tempo aveva promesso, su cui sia possibile un confronto concreto e alla luce del sole.

La Banca ha accolto positivamente la richiesta, impegnandosi a produrre un documento sugli aspetti sopra indicati.

Riteniamo che questo possa costituire comunque un passo avanti, sebbene rimanga da sciogliere il nodo della progressione economica sul quale, al momento, la Fisac Cgil si compiace di aver contribuito a scongiurare una pericolosa deriva “meritocratica” e redistributiva, con effetti sperequanti.

Consapevoli che gli aspetti economici costituiscono una spina della riforma con cui prima o poi sarà necessario fare i conti, rimane l’impegno della Fisac Cgil a contribuire in modo costruttivo alle fasi future, sempre guidato dall’obiettivo di pervenire ad una riforma migliorativa per i colleghi e non “al ribasso”.

Se son rose, fioriranno.

Roma, 22 novembre 2019

La Segreteria Nazionale