Una settimana per il futuro

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Milioni di persone in tutto il pianeta si stanno mobilitando per reclamare politiche ambientali volte a migliorare la situazione climatica mondiale nel terzo Global Climate Strike. Questa è la ‘Settimana per il futuro’, con iniziative volte a fare pressione sul vertice delle Nazioni Unite per fare il punto sulla situazione climatica del pianeta e sull’attuazione dell’Accordo di Parigi.

La Cgil aderisce con convinzione alla mobilitazione, conscia della necessità di agire rapidamente e in modo radicale per garantire diritti umani, giustizia sociale e piena occupazione. La lotta per la giustizia climatica è infatti innanzitutto una battaglia politica perché il riscaldamento globale ha gravi contraccolpi sui diritti umani, sulla giustizia sociale, sull’equità all’interno dei paesi, fra paesi e fra diverse generazioni e sul lavoro.

La Banca d’Italia si è dimostrata attenta in questi anni alle tematiche ambientali, ad esempio aderendo alle giornate per il risparmio energetico o stipulando convenzioni con gestori di mobilità condivisa e sostenibile, ma non può essere solo questo il modo di affrontare un tema strategico per i decenni a venire. Il punto di fondo è la riconversione generale dell’economia a una modalità sostenibile per l’ambiente, riprogettando l’industria, la finanza e la Pubblica Amministrazione: a nostro avviso l’apporto dell’Istituto potrebbe essere determinante se si iniziasse una seria riflessione su questi temi nel nostro Paese.

Bisogna riconoscere che sono temi ricorrenti tra noi Colleghi: giornalmente ci confrontiamo su questi argomenti, cercando possibili strategie vincenti. In molti, nel nostro piccolo cerchiamo, anche sul lavoro, di mettere in atto comportamenti che rispettano l’ambiente, evitando stampe inutili, spegnendo pc e luci led alla fine di ogni giornata, utilizzando i contenitori per la raccolta differenziata. Comportamenti che vanno incentivati, ma che non bastano: molto di più può fare l’azione della Banca, che può incidere in modo più decisivo sulle politiche e l’impatto ambientale.

Sia al proprio interno che all’esterno:

Basta bottiglie di platica in Banca! Quanta plastica gettiamo ogni giorno? L’Istituto si è impegnato a perseguire la riduzione all’origine della produzione dei rifiuti: un passo ulteriore deve essere il ritorno ai distributori di acqua nelle mense, nei bar interni, negli uffici. È necessario trovare soluzioni per attivare un sistema di distribuzione di acqua che soddisfi la necessità di salvaguardare l’ambiente e la salute dei dipendenti. E se la Banca volesse fare un vero omaggio ai propri dipendenti potrebbe dotare ciascuno di una borraccia metallica, anziché di agende di carta, e dotarsi di distributori idonei per ricaricarle, oltre ai beverini.

Navette ecologiche. Quanti autobus si muovono per conto della Banca d’Italia? Nel rapporto sulla sostenibilità 2018 si legge che per gli spostamenti nell’area romana si ricorre a una flotta di 9 auto elettriche a noleggio, che sarà ampliata…ma per chi, per quanti? Perché non impegnarsi affinché lo siano anche le navette, in particolare quelle da e per il Cdm, usate da tanti colleghi e non solo? Perché non prevedere negli appalti per la concessione di questo servizio che i mezzi utilizzati siano ecologici, considerato che attualmente le navette non possono neppure più entrare nella Ztl in quanto non idonee? E’ da questi segnali, che inducono le aziende ad adeguarsi a parametri più sostenibili, che si incide anche sul mondo esterno.

Una strategia ecologica. La riduzione dell’impatto ambientale delle attività della Banca è stata inserita tra gli obiettivi del Piano Strategico 2011-2013…ed è sparita dai successivi. Vogliamo vederlo ancora nei piani futuri, perché si può e si deve ragionare di ecologia in termini strategici.

Una cultura ecologica. Nel recente summit sul clima a New York è emerso come solo una ventina di Paesi abbiano inserito nelle leggi nazionali un formale impegno a inserire obiettivi di riconversione ecologica. La Banca d’Italia è considerata un’Istituzione autorevole ed è necessario che sempre di più sia presente nel dibattito pubblico sia a livello scientifico e accademico, sia nei percorsi educativi (PCTO, Educazione Finanziaria) per promuovere le istanze ecologiche.

Oggi l’accelerazione con cui il cambiamento climatico si sta manifestando è sotto gli occhi di tutti.

Eppure, oggi, politiche scellerate nel mondo intraprendono azioni distruttive o comunque stentano a imboccare una strada ecologica.

Ma se un libro di successo sostiene che con le buone pratiche “possiamo salvare il mondo prima di cena“, è inestimabile il valore di quello che possiamo fare, ogni giorno, lavorando in Banca in modo più sostenibile.

Roma, 24 settembre 2019

La Segreteria Nazionale