Riforma della Vigilanza – La Banca frettolosa ha fatto le Filiali cieche

Immagine Vig Ban

E’ notizia di questi giorni la presentazione di emendamenti parlamentari, da parte dell’attuale maggioranza governativa, tendenti a modificare radicalmente la recente Riforma del Credito Cooperativo; in estrema sintesi, si vorrebbe rendere non più obbligatoria per le BCC l’adesione ad un Gruppo Bancario Cooperativo.

In questa sede, la Fisac CGIL non intende dare un’opinione al riguardo, non foss’altro che la discussione in atto è ancora al di là dal produrre una modifica normativa chiara.

Quello che invece preme sottolineare, è il fatto che in un contesto politico così “fluido”, da tempo conosciuto anche dai più disattenti, la riforma della vigilanza che viene portata avanti dal nostro vertice risulta prematura e rischia di risultare incoerente rispetto al quadro di riferimento e di creare imbarazzi all’Istituto.

Al di là delle critiche che questa O.S. ha già espresso (leggi), è evidente che se venisse data la possibilità da parte delle BCC di rimanere “stand alone”, la Banca si farebbe trovare totalmente impreparata, a causa di una rete territoriale già fortemente ridimensionata, che va ulteriormente a ridursi (attese le annunciate chiusure di Udine, Vicenza e Cuneo).

L’obiettivo che deve porsi la vigilanza – come ogni altra funzione istituzionale – è quello di essere efficace; l’esperienza insegna che per le piccole banche una vigilanza di prossimità è molto più idonea rispetto a fantomatici controlli a distanza.

Pertanto, si ribadisce che la riforma della vigilanza è inadeguata e rischia di ridurre ancora una volta il ruolo della Banca d’Italia nel nostro Paese.

Roma, 19 novembre 2018

              La Segreteria Nazionale