Nella giornata di ieri si è svolto il primo incontro per l’anticipo della sede di verifica dell’accordo in tema di riforma delle Carriere Operative.
La verifica, fortemente voluta da questa Organizzazione con la firma degli accordi del 23 giugno 2016 e anticipata con accordo del 1^ marzo 2017, era necessaria non solo per sottolineare e risolvere le incongruenze in sede applicativa della “revisione” della carriera Operativa, ma anche per analizzare le criticità della carriera Direttiva e cominciare a lavorare su un avvicinamento tra le due carriere, ferme restando le specificità di ognuna delle due.
L’incontro ha avuto carattere generale, con l’indicazione da parte della Delegazione aziendale dei principi cui la riforma della carriera Operativa dovrebbe ispirarsi.
– Introduzione di maggiore flessibilità, sia mansionistica che gerarchica (superamento del sistema gerarchico funzionale).
– Riduzione del numero dei gradi, al fine di allinearli agli effettivi compiti svolti, evitando comunque di creare una situazione del tipo “tutti fanno tutto”.
– Modifica delle dinamiche retributive con un sistema premiale che comporterebbe la contestuale attenuazione degli automatismi nella progressione salariale.
– Modifica del sistema valutativo da incentrarsi sul raggiungimento di obiettivi.
– Riduzione del ruolo dei concorsi nel sistema di avanzamento all’interno dell’area Operativa.
La previsione di modelli di carriera analoghi, se non proprio identici, tra Operativi e Direttivi, avrebbe anche il fine di agevolare il passaggio tra le stesse. La Banca ha manifestato l’intenzione di pervenire al raggiungimento di tali obiettivi con un confronto con i Sindacati che tenga conto, tra l’altro, delle criticità evidenziate dalle OO.SS. all’interno della carriera dei Direttivi.
Pur condividendo l’obiettivo di ridurre la distanza tra le due carriere, anche come premessa a un futuro passaggio al contratto unico, la Fisac Cgil non può che sottolineare come alcune premesse poste dalla Banca si pongano in linea con la strategia sbagliata che ha condotto alla riforma dei Direttivi.
Innanzitutto, la Banca vuole ridurre la dinamica di crescita delle retribuzioni con la scusa del merito. A pochi molto, a molti quasi nulla. Questa idea era inaccettabile per i Direttivi, lo è anche per gli Operativi. La parte variabile della retribuzione non deve aumentare ma se mai costituire una parte minore.
Questa è la lezione della crisi finanziaria del 2008, che la Banca d’Italia spiega agli intermediari che vigila salvo dimenticarselo con il proprio personale.
Peraltro, l’esperienza della riforma dei Direttivi ha confermato quanto da noi previsto: premiare il merito è un principio ovviamente corretto ma che nei fatti ha prodotto esiti poco trasparenti anche per l’operare del meccanismo dei budget (che ovviamente si ripresenterà per gli Operativi) e che costringe i Capi delle strutture a farsi gioco della riforma ruotando i bonus tra i propri collaboratori per evitare la guerra civile negli uffici.
Alla fine premiare il merito si riduce a un altro modo per dire: meno aumenti di stipendi e carriere più lente.
Quanto alla riduzione del ruolo dei concorsi. Al momento all’interno della carriera degli Operativi ce n’è solo uno. Si vuole eliminare anche quello per sostituirlo con la cooptazione? Abbiamo spiegato perché questa sostituzione produce più guasti di quelli che vorrebbe guarire, lo ripetiamo anche in questo caso.
In sintesi, pur aspettando, per una più compiuta riflessione, lo sviluppo della discussione con la Banca, le premesse non sono positive. Anziché fare tesoro dei problemi prodotti dalla riforma dei Direttivi li si vuole estendere a tutti.
Su questa strada non si potrà procedere con il nostro consenso e, ci auguriamo, nemmeno delle OO.SS. che si sono espresse prima o di recente contro la riforma dei Direttivi.
Ci auguriamo, quindi, che la trattativa sulla riforma delle carriere si traduca in un confronto vero, che porti un cambiamento – necessario – della carriera degli Operativi e non a una mera trasposizione al suo interno delle negatività di quella dei Direttivi.
Nel corso dell’incontro sono stati concordati i temi prioritari per il 2018: riforma delle carriere, ma anche rivisitazione del welfare aziendale e delle relazioni sindacali.
Un punto, quest’ultimo, che sarebbe fondamentale per costruire un sistema di rapporti Banca-Sindacato realmente tutelante per i Lavoratori.
Su tutti questi temi, la Fisac CGIL è come sempre disposta a confrontarsi con tutte le OO.SS., ovviamente nel merito delle questioni, nell’interesse di tutti i colleghi.
Roma, 21 dicembre 2017
La Segreteria Nazionale