Riforma Carriera Manageriale/Alte Professionalità – Metodi vecchi e problemi nuovi

BandiereCGIL

Recentemente, la Banca ha fornito una serie di tabelle riferite ai passaggi di livello/grado dell’area Manageriale. Si ha una conferma abbastanza scontata di quanto abbiamo ripetuto più volte in tema di nuova carriera dei Colleghi Direttivi.

Le scelte gestionali dell’Istituto, susseguenti alla riforma, hanno mostrato una assenza di trasparenza con arbitrio misto a meccanicismo. Tuttavia attribuire le colpe di queste opacità ai capi di linea sarebbe un grave errore. È il meccanismo a essere sbagliato e i capi di linea cercano di applicarlo per ridurre i danni che provoca alle proprie strutture spesso senza successo.

Anche in questo caso questa dinamica era prevedibile (vedi il paragrafo “La triste sorte dei capi di linea” del nostro documento).

Per attutirne la ricaduta la Banca adotta, dunque, il vecchio e tradizionale metodo del budget che suddivide il personale in una serie di caratteristiche (riportate nelle statistiche) cercando di automatizzare il processo di avanzamento.

Così ottiene di irritare i Colleghi comunque esclusi (e che in prospettiva saranno sempre di più dato che, come anche un sindacato non ostile alla riforma ha di recente osservato, “questa riforma è stata fatta per dare più soldi, molti più soldi, all’alta dirigenza della Banca”) ma anche di irritare quei Colleghi che legittimamente speravano di veder premiato il merito e che invece si trovano a dover fare i conti con l’automatismo del budget.

Che cosa succederà negli anni prossimi?

Come era ovvio (leggi) i capi di linea non potranno in generale dare il livello alle stesse persone per evitare che il malumore tra i Colleghi sfoci in scontri all’arma bianca. Va da sé che questa rotazione, non certo nuovo antidoto di buon senso alle pecche concettuali della riforma, ne vanifica totalmente il senso.

La Fisac CGIL, ancor di più ora che siamo in una fase in cui la nostra Istituzione è sotto attacco quotidiano da parte di politici e giornali in cerca di capri espiatori per non affrontare proprie responsabilità, è certa che è necessario sviluppare un clima di lavoro cooperativo e di condivisione di un destino comune; il contrario di quanto le scelte gestionali della Banca ci hanno indicato a partire dalla riforma della carriera dei Direttivi.

Roma, 30 ottobre 2017

La Segreteria Nazionale