Una decisione ragionata

BandiereCGIL

La CGIL ha e avrà sempre nel proprio DNA la correttezza e il rispetto delle altre OO.SS. e della controparte.

In proposito, alcuni giorni fa,  ci è pervenuta, verbalmente, da parte della Falbi, a nome anche di First Cisl e Uilca, la proposta di partecipare agli incontri di trattativa con la Banca insieme al “tavolo di maggioranza”; partecipazione che, come è stato precisato, non determinerebbe la costituzione di una nuova alleanza sindacale.

Abbiamo correttamente informato la Falbi dei nostri intendimenti che riportiamo, “non laconicamente”, di seguito.

La Fisac Cgil apprezza l’apertura al dialogo espressa da parte di altre sigle sindacali: da sempre, sosteniamo che l’unità sindacale costituisce il punto di partenza per condurre in maniera efficace le battaglie a tutela dei colleghi; più volte, nel corso degli anni, abbiamo unito le nostre forze a quelle di altre sigle con cui condividevamo un progetto, un’urgenza, un’opposizione alla prepotenza del datore di lavoro.

Riteniamo, tuttavia, che la scelta di sedersi fianco a fianco a Falbi, First Cisl e Uilca, così come ad altre OO.SS., rappresenti la fine, e non l’inizio, di un percorso condiviso; che costituisca la conclusione di un confronto il più ampio possibile su idee e proposte; che presupponga la condivisione di soluzioni che riassumano una visione comune delle problematiche ed istanze dei Colleghi.

Proprio per la mancanza dei presupposti riportati, e pur apprezzando la proposta ricevuta, abbiamo comunicato al tavolo di maggioranza che per questa sigla non sussistono, al momento, le condizioni per accettare la proposta avanzata.

Quanto alla chiosa del volantino Falbi, secondo cui “l’assunzione di responsabilità non è una moda dei nostri tempi”, siamo perfettamente d’accordo e, anzi, questa affermazione ci tranquillizza non poco. Ciò implica, logicamente, che nella trattativa sulla ristrutturazione del Servizio Banconote, ad esempio, il primo tavolo non sarà accondiscendente con la Banca nel far passare un accordo che, al momento, si fonda sull’assunto di scaricare tutto il peso della riorganizzazione sulle spalle dei lavoratori di oggi e, soprattutto, delle prossime generazioni di colleghi.

Roma, 26 ottobre 2017

                                                                         La Segreteria Nazionale