Incontro con il Direttore Generale – Un inizio disastroso e un prosieguo tutto da verificare

Bandiere

 

L’assenza del dr. Sopranzetti, delegato a trattare il tema con le OO.SS., è degna di particolare e negativo rilievo.

La posizione espressa dal Direttore Generale a nome del Direttorio può così riassumersi:

a) il confronto è stato prolungato, intenso e costruttivo;
b) sulla base di quel confronto e tenendo solo parzialmente conto di quanto emerso da parte sindacale, l’Amministrazione ha deciso di tirare le fila e di formulare, unilateralmente, un definitivo progetto di riorganizzazione della rete periferica;
c) il nuovo progetto, nei suoi dettagli, deve ancora essere definito dal Direttorio. In ogni caso, il Direttore Generale ha sottolineato che un evidente punto di disaccordo con le organizzazioni sindacali riguarda la chiusura a tempo di un certo numero di Filiali che assumerebbero non più la denominazione di NOD ma, probabilmente, di UST (unità servizio territoriale) aperte al pubblico ma senza attività di cassa e presidio da parte dei Carabinieri;
d) una volta definito il progetto, l’Amministrazione provvederebbe a convocare le OO.SS. per un incontro informativo ai sensi dell’art. 2 della convenzione per i diritti sindacali;
e) a detta del Direttore Generale, i colleghi interessati alle misure che dovrebbero accompagnare il ritiro dal territorio sarebbero circa 360. Un impatto rilevantissimo, se si pensa che l’organico delle Filiali specializzate all’utenza è intorno a 470 addetti e quello delle Divisioni decentrate di circa 70 ;
f) il Direttore Generale ha affermato di essere preoccupato dal fatto che il Paese e le singole collettività locali possano percepire l’operazione come un ritiro della Banca d’Italia dal territorio. Una affermazione tanto assurda e paradossale da non dover essere commentata;
g) le organizzazioni sindacali, seppur con posizioni anche significativamente diverse e in qualche caso non condivisibili (come quella di sospendere il giudizio, fino a quando non si verrà a conoscenza di tutti i dettagli del nuovo piano Banca), hanno respinto quanto rappresentato dal Direttore Generale e hanno ribadito che, in coerenza con i contenuti del protocollo di intesa e della discussione avuta, il confronto non può in nessun modo ritenersi chiuso. CGIL-FALBI-UIL hanno anche sottolineato che, qualora l’Amministrazione confermasse la decisione assunta, si andrebbe inevitabilmente verso un periodo di diffusa conflittualità;
h) il Direttore Generale, a fronte della chiara posizione sindacale, ha accolto l’invito a riflettere sulla questione riportando la discussione nell’ambito del Direttorio.

Valuteremo la risposta che il Direttore Generale si è impegnato a fornire alle organizzazioni sindacali in tempi brevi.
Rimaniamo evidentemente fermi nella nostra posizione di contrarietà ad una riduzione della presenza sul territorio della Banca d’Italia, perché immotivata e perché colpisce pesantemente i colleghi e le loro famiglie, le collettività locali e l’intero Paese in un momento, peraltro, di grave e perdurante crisi.
Auspichiamo che l’ulteriore riflessione garantita dal Direttore Generale induca la Banca a riprendere il confronto con i sindacati per esplorare ogni possibile soluzione coerente con quanto scritto nel protocollo del 2 ottobre 2013.

Roma, 22 gennaio 2015

La Segreteria Nazionale FISAC-CGIL
La Segreteria Nazionale UILCA-UIL
La Segreteria Generale FALBI-CONFSAL