Filiale de L’Aquila e riforma delle Carriere – Incontro del 3 dicembre

Bandiere

UN NUOVO SISTEMA DI VALUTAZIONE, TANTA DISCREZIONALITÀ E NESSUNA GARANZIA DI AVANZAMENTO PROFESSIONALE E RETRIBUTIVO
Si è tenuto oggi il previsto incontro sul sistema di valutazione e sulla riforma delle carriere.
In apertura, la delegazione aziendale ha proposto la sottoscrizione di un accordo concernente la proroga, sino al termine del 2015, degli “interventi in favore del personale addetto alla Filiale de l’Aquila”. Dopo quella data, tenuto conto che, a suo dire, a seguito della sottoscrizione degli accordi concernenti l’orario di lavoro, la situazione sarebbe gestibile per l’Amministrazione solo con strumenti ordinari, non vi sarebbe stata più alcuna ulteriore proroga.
FALBI-FISAC-UILCA hanno espresso l’auspicio che al più presto la situazione della Filiale de L’Aquila possa effettivamente tornare alla normalità. Ad oggi, tuttavia, non ravvisandosi la possibilità di stabilire che così sarà con certezza entro la fine del prossimo anno, queste OO.SS. confermano l’esigenza di prorogare la valenza delle misure a suo tempo previste sino a quando perdureranno le note “difficoltà ambientali”.
La delegazione aziendale ha, poi, ripercorso il modello di sistema di valutazione proposto con il progetto di riforma delle carriere nello scorso mese di aprile.
Come noto, si tratta di uno schema fondato sul principio della valutazione per obiettivi, che tenta di minimizzare la distanza tra valutato e valutatore, enfatizzando l’aderenza della valutazione al lavoro effettivamente svolto.
Gli obiettivi, in particolare, dovrebbero essere condivisi in anticipo, ma l’eventuale effettivo conseguimento degli stessi non garantirebbe alcun automatico beneficio economico (in termini di avanzamento di livello o di fascia). Né sarebbe previsto un tempo minimo per ottenere un determinato scatto di merito e/o un passaggio di fascia. Tutto sarebbe lasciato alla più ampia discrezionalità dell’Amministrazione che arriverebbe a sfiorare, addirittura, l’arbitrio.
FALBI-FISAC-UILCA hanno dichiarato la loro più totale contrarietà a un simile sistema di valutazione concentrando l’attenzione, in particolare, su due aspetti: la neutralità della transizione dal vecchio al nuovo sistema e la garanzia di omogeneità di valutazione tra contesti lavorativi differenti.
Le risposte che l’Amministrazione ha fornito sui quesiti formulati destano grave preoccupazione.
Sulla neutralità della transizione si è solo asserito che il passaggio da un sistema all’altro avviene in un determinato momento. La delegazione aziendale ha affermato che, da allora in poi, saremmo semplicemente in un nuovo sistema di valutazione contraddistinto da regole differenti.
Per quanto concerne l’omogeneità del processo valutativo, occorrerebbe confidare nella natura stessa di tali regole e, soprattutto, nella circostanza di aver previsto che la valutazione sia per obiettivi e non di altro tipo. Inoltre, sarebbe necessario tener conto della compartimentazione delle colleghe e dei colleghi in distinti gironi valutativi per tipologia di lavoro svolto e per assegnazione territoriale.
Due non spiegazioni che tradiscono solo la volontà di garantirsi ampi margini di discrezionalità, col rischio che – come già preannunciato – il processo valutativo si trasformi in un vero e proprio esercizio di arbitrio, ancor più accentuato ove si consideri che il valutato sarebbe alla mercé di un unico valutatore.
Il tutto arricchito da previsioni peculiari in caso di disaccordo tra valutato e valutatore. Tale disaccordo sarebbe, infatti, da risolvere “informalmente”!!! di norma e, solo residualmente, attraverso un regolare ricorso gerarchico da proporre al Direttore Generale (come oggi è già previsto).
In conclusione dell’incontro, la delegazione aziendale ha dichiarato di aver preso nota della posizione fortemente critica del nostro tavolo sindacale sul tema della riforma delle carriere.
FALBI-FISAC-UILCA hanno ribadito di aver predisposto una piattaforma che verrà consegnata alla controparte solo al termine degli incontri “divulgativi”. A oggi le distanze tra le parti sono particolarmente rilevanti e non consentono di avventurarsi in previsioni sui tempi della trattativa. A ciò si aggiunga che, in assenza di una definizione degli assetti territoriali, risulta ancor più problematico immaginare la conclusione del negoziato.

Roma, 3 dicembre 2014

LA SEGRETERIA NAZIONALE FISAC-CGIL
LA SEGRETERIA NAZIONALE UILCA-UIL
LA SEGRETERIA GENERALE FALBI- CONFSAL