Riforma della Rete territoriale: una fase di ascolto per tutelare i lavoratori


Nella giornata di ieri, 18 febbraio, si è tenuto un incontro sulle misure attuative della riforma organizzativa della Rete territoriale, approvata dal Consiglio Superiore lo scorso 31 gennaio. Nonostante la deliberata astensione da parte di alcune Sigle sindacali, l’Amministrazione ha voluto avviare comunque il dialogo con le altre Organizzazioni Sindacali. La FISAC Cgil ha scelto di partecipare per conoscere la posizione della Banca in merito alla fase successiva della Riforma, per poter valutare meglio, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, le azioni future da intraprendere a tutela degli stessi.

Punti chiave emersi dall’esposizione della Banca:

Gestione dei trasferimenti: Partendo dagli accordi del 2015 e grazie a nuovi strumenti come lo Smart Working, si cercherà di limitare al minimo i trasferimenti, preservando il work-life balance, anche valutando, caso per caso, la creazione di hub aziendali. La questione degli spostamenti seguirà un approccio molto cauto, evitando azioni drastiche. Ove necessario, si cercherà di accontentare le richieste di chi desidera spostarsi volontariamente. La riforma non prevedrà trasferimenti obbligatori o forzati, ma mirerà a preservare la professionalità di ciascun lavoratore.

Salvaguardia delle professionalità: È stata ribadita la volontà di non disperdere le competenze acquisite, valorizzando l’esperienza di ciascun lavoratore. La Delegazione aziendale ha chiarito che nonostante alcuni impatti organizzativi siano inevitabili, il processo di cambiamento avverrà con il massimo rispetto per le professionalità esistenti; in questa fase sarà fondamentale un confronto continuo per individuare soluzioni efficaci.

Formalizzazione delle collaborazioni: L’Amministrazione si è impegnata a strutturare e formalizzare ufficialmente le collaborazioni già in atto allo scopo di preservare le competenze dei colleghi, evitando situazioni di precarietà e riconversioni forzate. L’obiettivo è garantire che nessun lavoratore perda la propria professionalità, continuando a svolgere i ruoli che ricopriva in precedenza.

Ascolto del personale: A breve verrà avviata una fase di consultazione per raccogliere le aspirazioni e le esigenze di tutti i colleghi coinvolti. Un elemento fondamentale emerso durante l’incontro è l’importanza di raccogliere il punto di vista di tutti, preservando la privacy delle lavoratrici e dei lavoratori e garantendo che le ambizioni possano essere prese in considerazione. L’Amministrazione ha mostrato disponibilità a raccogliere le informazioni emerse dalla consultazione del personale, evitando soluzioni imposte dall’alto. Questa sorta di campagna di ascolto nasce anche dalla necessità esplicitata formalmente dalla Delegazione aziendale di costruire al meglio le misure di accompagnamento alla ristrutturazione delle Filiali.

Considerazioni della Fisac CGIL:

– L’esperienza del passato deve senz’altro costituire un punto di partenza ma certamente non potrà esaurire il ventaglio delle tutele che andranno introdotte per colleghe e colleghi. Questa riforma, infatti, non è certo la prima che si abbatte sulla Rete territoriale ed è evidente che i suoi effetti, di portata esponenziale, andranno a sommarsi ai disagi già subiti da molti in passato. La redistribuzione delle competenze, come ridisegnata, non deve preludere future ristrutturazioni alle quali la Fisac CGIL non intende prestare il fianco.

– L’approccio della Banca ai trasferimenti per le Filiali chiuse solleva molte perplessità, poiché gli enunciati, al momento, urtano con la realtà. Limitare gli spostamenti, garantire il work-life balance ed evitare soluzioni drastiche dovrebbero essere il minimo garantito per i colleghi coinvolti.

– Anche per le Filiali rimodulate il tema dei trasferimenti è caldo: pensare che le situazioni possano essere gestite con ricollocazioni spontanee on-demand o con mere collaborazioni risulta insufficiente: occorrerà studiare e mettere in piedi canali preferenziali e formalizzati per i colleghi che intendono proseguire con il lavoro svolto e prevedere un investimento formativo importante per coloro che decideranno di cambiare attività.

– Il tema dello smart working diventa, in questo ambito, fondamentale per l’intera Rete territoriale, finora penalizzata in maniera irragionevole dalle scelte applicative dell’Amministrazione: occorrerà far cadere i paletti e allargare al massimo i benefici che detta modalità di lavoro apporta alla vita delle lavoratrici e dei lavoratori.

– Altrettanto cruciale è il tema del mantenimento della professionalità e delle “collaborazioni”. La Riforma presentata risultava incardinata alla volontà di far sì che il lavoro si svolgesse dove necessario, evitando le “collaborazioni”. Desta perplessità quindi, che la Banca da un lato elimini il modello dei Poli di vigilanza o l’attività di contazione di alcune realtà e dall’altro ipotizzi che i colleghi possano continuare a lavorare a distanza per “conto terzi”. Sarà necessario, pertanto, che questi aspetti vengano formalizzati e non lasciati alla trattativa coi singoli lavoratori.

L’ascolto del personale, passaggio senza dubbio doveroso, non potrà sostituire il ruolo della trattativa sindacale: riteniamo che le soluzioni individuate dovranno trovare collocazione in accordi e non essere affidati a una stretta di mano tra parte datoriale e lavoratori singoli, in virtù della netta sproporzione di forza contrattuale.

Prossimi passi:

La Fisac CGIL, in primo luogo è pronta a lavorare nell’ambito nell’alleanza confederale con Cisl e Uil e, a seguire, con tutti i Sindacati che, nel pieno rispetto di percorsi ad oggi differenti, vorranno condividere una piattaforma negoziale da proporre alla controparte sulla:

Elaborazione di proposte specifiche: siamo pronti a lavorare su proposte concrete per dare risposta ai pesanti effetti della riforma sui lavoratori, partendo dall’esperienza del passato e adeguandola all’evoluzione dei tempi.

Consultazione capillare dei lavoratori: sarà fondamentale coinvolgere tutti i colleghi per raccogliere indicazioni dettagliate, in modo da garantire che tutti i punti di vista siano rappresentati nella loro totalità.

Base di un confronto serrato ed efficace con l’Amministrazione: è indispensabile per la Fisac CGIL che gli enunciati della Banca si traducano concretamente e rapidamente in soluzioni tangibili e condivise, senza le quali non potremo escludere azioni di maggior conflitto.

Rimaniamo in attesa di conoscere la data del prossimo incontro – che dovrà avvenire dopo lo sciopero convocato dalle Sigle sindacali maggioritarie dell’Area Operativa.
Vigileremo, comunque e nel caso in cui dette aperture si rivelino solo belle parole, saremo pronti ad individuare metodi anche più duri per tutelare le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori.

Invitiamo tutte e tutti a condividere le proprie opinioni e preoccupazioni per rafforzare la nostra posizione al tavolo delle trattative.
Restiamo uniti e informati!

Roma 19 febbraio 2025

La Segreteria Nazionale