Riforma Area Operativa? Serve un segnale immediato!

 

  • La Banca propone un altro restyling
  • Il primo tavolo scricchiola

Ieri si è tenuto il primo incontro sull’Area Operativa dopo la lunga pausa estiva: anche questa volta da remoto, nonostante la nostra richiesta di effettuare la trattativa in presenza, o almeno in modalità ibrida.

Evidentemente la delegazione aziendale dà valore all’incontrarsi di persona solamente con i Direttori, convocati recentemente a Roma in massa – ovviamente a spese della Banca – per illustrare il progetto di riassetto della rete territoriale (leggi il documento e partecipa al nostro Webinar il 1 ottobre dalle 13 alle 15).

Abbiamo esordito chiedendo un’operazione verità sulle tante voci circolate rispetto a vere e presunte posizioni della Banca, ottenendo qualche risposta.

La principale riguarda la richiesta di reinquadramento nell’Area Manageriale degli attuali Coadiutori e Coadiutori Principali per i quali, a causa dell’opposizione della Banca e della scarsa tenacia del primo tavolo, non esiste alcuna disponibilità. Ne prendiamo atto e speriamo ne prendano atto anche i colleghi, riflettendo su chi li rappresenta.

Il Segretario Generale ci ha quindi illustrato alcune novità sulla proposta della Banca:

  • Area Operativa divisa sempre in due segmenti con nomi da definire, uno di “addetti” che raggruppi gli attuali gradi da Vice Assistente a Primo Assistente Superiore, con mansioni omogenee, e un altro di “Supervisori” per gli attuali Coadiutori e Coadiutori Principali, con mansioni differenziate. Praticamente, come ora;
  • al segmento dei Supervisori si accederebbe con una selezione rinnovata rispetto all’attuale e da esso si potrebbe in seguito sostenere anche la prova a Consigliere, oltre a quella da Expert che può essere sostenuta da tutti i colleghi dell’Area che hanno almeno 5 anni di anzianità (come ora);
  • il salario disegnato su livelli biennali seguirebbe lo schema della scorsa proposta della Banca, che ha però ammesso di aver riscontrato “limitati casi” di possibile remissione nel confronto con la situazione attuale, ed ha dunque ampliato i livelli attribuibili (da 8 a 10 per quelli strutturali e da 16 a 20 per quelli una tantum);
  • non ci sarebbe alcuna apertura a prevedere aliquote negoziate per i passaggi a segmenti superiori e verso l’Area Manageriale, tranne eventualmente nel periodo di avvio della riforma;
  • sulle c.d. aspettative qualificate, cioè coloro che sono idonei o scrutinabili nel triennio, c’è stata una generica dichiarazione di disponibilità;
  • il salario di ingresso all’Area sarebbe quello di Operaio di III Junior.

Questa “nuova” proposta – che somiglia molto a un altro restyling… – non è certo la riforma epocale che si attendeva e neppure è correttamente esaminabile senza dettagli, sulla dinamica salariale, sui contenuti mansionistici, sulle modalità e numerosità delle prove selettive, sul destino del profilo tecnico operativo.

Cogliamo lo scricchiolìo dell’alleanza di primo tavolo in cui la Falbi esulta e il Sibc si arrende perché inizia a capire che per condurre un negoziato così complesso ci vogliono competenze, idee sul futuro, capacità di ascolto e riunioni molto frequenti.

Da parte nostra,  abbiamo più volte rappresentato il profondo malcontento che affligge gli addetti all’Area Operativa, abbandonati ormai da anni su un binario morto dalla Banca e da quei Sindacati che, in quanto maggioritari, avrebbero il dovere di portare a casa una riforma buona per tutti, di vero rilancio della categoria.

Siccome il tempo continua a trascorrere inutilmente, abbiamo chiesto più volte di dare un segnale al personale dell’Area riguardo alla serietà dell’impegno della Banca nel creare il clima adeguato per una riforma, prevedendo più posti negli avanzamenti nella prossima pianificazione del Comitato Organici.

Chiediamo che il numero sia congruo alla platea, per tutti i concorsi interni attualmente esistenti: Coadiutore, Esperto e Consigliere per tutti i profili.

Si tratta di rasserenare un ambiente di lavoro che aspetta da 30 anni una riforma e ha visto depauperarsi nel tempo le possibilità di avanzamento.

La Banca ha tutti gli strumenti per venire incontro a questa richiesta e dimostrare autentico interesse per lo sviluppo professionale del personale, che, purtroppo, è ampiamente sfiduciato.

Roma, 27 settembre 2024

LE SEGRETERIE NAZIONALI

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