I tempi di attesa…

La Banca d’Italia in qualità di Pubblica amministrazione è obbligata a valersi del MePA per forniture di beni e l’acquisto di servizi di importo superiore ai 5.000 euro.

Lo strumento individuato dal Ministero è il portale AquistinretePa, utilizzato oltre che per gli acquisti anche per la cosiddetta “Verifica Inadempimenti”, servizio che obbliga tutte le Amministrazioni pubbliche ad accertare – prima di effettuare il pagamento – se il beneficiario sia inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento.

L’utilizzo del portale è stato realizzato fornendo alle colleghe e ai colleghi credenziali e abilitazioni gestite dal servizio Organizzazione. Il nuovo Codice degli Appalti (D.lgs. 36/2023), attraverso le regole tecniche definite da AgID, ha indicato un nuovo livello minimo di sicurezza delle piattaforme di e-Procurement e di verifica.

Per adeguare la piattaforma telematica alle previsioni normative, a partire dal 1° gennaio 2024, per poter accedere al Portale Acquisti in Rete si avrà bisogno di modalità di autenticazione di tipo LoA3.

I colleghi ad oggi abilitati al Portale non potranno più accedere utilizzando le modalità finora previste (nome utente e password) e dovrebbero operare, al momento, dotandosi di una delle seguenti identità digitali: SPID di livello 2, Carta di Identità Elettronica (CIE) di livello 2, Identità digitale nazionale.

Ci saremmo aspettati, per assicurare la continuità operativa e per evitare che i colleghi siano obbligati ad operare in qualità di utenti privati (non più come appartenenti ad un’organizzazione) che la Banca si fosse premunita per tempo, in modo da evitare potenziali rischi per gli operatori/colleghi (facilmente intuibili) e una gestione centralizzata delle funzionalità imposta dalle normative di riferimento.

Al momento non si capisce ancora come ovviare al problema, così come non si percepisce in che modo i servizi interessati possano pensare o addirittura pretendere che i colleghi che debbono operare si vedano costretti a utilizzare, per la continuità operativa, le proprie credenziali personali.

Siamo convinti che un’Amministrazione che si vanta di essere in molti campi guida per il Paese, non possa permettersi di continuare a utilizzare – cosa già accaduta nel recente passato – le credenziali personali dei dipendenti per assicurare la continuità operativa, a causa di ritardi amministrativi.

Roma, 27 dicembre 2023

La Segreteria Nazionale