Comitato Direttivo Fisac CGIL

CARRIERE, SMART WORKING, EFFICIENZA, BANCONOTE E NON SOLO…

Si è svolto venerdì scorso il Comitato Direttivo nazionale della Fisac CGIL Banca d’Italia, nel corso del quale sono stati trattati e approfonditi tutti i più importanti temi che stiamo affrontando nel nostro contesto lavorativo, con uno sguardo sempre attento a ciò che avviene fuori, negli altri settori e categorie (ad esempio relativamente ai lavoratori degli appalti), e ai temi sociali che rientrano tipicamente nell’agenda delle priorità della Cgil (come la recente tragedia di Cutro e l’attacco squadrista nella scuola di Firenze).

Si è ampiamente parlato dello stallo di importanti trattative, come quella sulla riforma della Carriera operativa, considerata la proposta irricevibile della Banca, per molti aspetti irrispettosa verso i colleghi, alla quale noi abbiamo da molto tempo contrapposto una nostra piattaforma completa e articolata, che potrebbe garantire una riforma davvero in grado di rispondere alle legittime aspettative dei lavoratori, presenti e futuri della Banca (LEGGI).

Si è parlato di come la Banca sta attuando l’accordo sul lavoro ibrido, in maniera spesso riduttiva e in violazione dello spirito se non anche del testo del contratto da essa stessa firmato (basta considerare la mancata applicazione dei 12/120 giorni) e si è ribadito che per la nostra Sigla l’accordo rappresenta solo l’inizio, la prima pietra della costruzione che si sta erigendo, in quanto da un lato come abbiamo sempre affermato occorre rivedere al rialzo e in maniera estensiva le attività che possono essere svolte da remoto, riconsiderando in maniera significativa le unità che possono accedere in via ordinaria al modello di lavoro ibrido, e dall’altro va riconosciuto un incentivo per tutti i lavoratori che non possono allo stato accedere se non in via residuale, posta la rigidità della relativa prestazione, al modello ibrido.

Altra ingiustificata battuta di arresto ha riguardato il negoziato sull’efficienza aziendale, rispetto al quale è stato ribadito l’assoluta necessità per la nostra Sigla di riconoscere una componente strutturale dell’efficienza, considerata la galoppante inflazione che erode, come ben noto, il potere d’acquisto delle retribuzioni.

Ampio dibattito ha riguardato le ormai prossime elezioni CSR e la nota questione dei fringe benefit: è stata ribadita la necessità che il confronto elettorale si svolga sui programmi e sulle competenze dei candidati, e non sia l’occasione per portare avanti attacchi del tutto personali e per inasprire un clima lavorativo già fortemente compromesso dalle limitate risorse messe a disposizione della Cassa, e dalle ultime note vicende, spesso strumentalizzate, sulle frodi; una particolare attenzione è stata richiesta per chi trova difficoltà nell’esprimere il voto online e che avrebbe richiesto di mantenere la possibilità del voto per corrispondenza.

Sottolineando la indubbia competenza e professionalità dei candidati della lista n. 1Competenze per CSR bene comune” è stata ribadita la necessità di sostenere convintamente la lista in argomento, al fine di garantire una capace e forte consiliatura per il prossimo triennio in grado di guidare la CSR con professionalità e nell’interesse della compagine sociale.

Sulla questione dei fringe benefit sui mutui, si è espressa la soddisfazione per le azioni intraprese a tutela dei Soci, insieme alle altre Sigle sindacali, ed è stata stigmatizzata come del tutto errata la decisione della Banca d’Italia di sottoporre i tassi pagati sui finanziamenti della CSR alla normativa fiscale sui “fringe benefit”.

Unico aspetto positivo, anche se molto tardivo, nei rapporti recenti con la Delegazione aziendale è la convocazione per il prossimo 14 marzo sulle ferie solidali, un accordo che la Fisac CGIL sta chiedendo da molto tempo (solo dopo la nostra lettera dello scorso 26 maggio 2022 la Banca ha preso in considerazione l’argomento e convocato i Sindacati in merito) e che avrebbe richiesto da parte della controparte un intervento decisamente più tempestivo.

Un’altra trattativa invece ha visto una brutta conclusione lo scorso 7 marzo, quella sul Servizio Banconote, che anziché essere una verifica della verifica fatta nel 2021 ha portato ad un nuovo accordo (non firmato dalla Fisac CGIL) che ha avuto come obiettivo “il conseguimento di quote di produzione più elevate, l’incremento dei livelli di efficienza e produttività e la riduzione ulteriore dei costi di produzione delle banconote” il tutto sulla schiena dei lavoratori.

Gli impegni e lo sforzo che ci impegneranno nel prossimo futuro sono molti e tutti di grande rilevanza, ma la Fisac CGIL continuerà come sempre ad impegnarsi per migliorare le condizioni di lavoro nel nostro Istituto, non dimenticando e lasciando indietro nessun lavoratore, uomo, donna, operativo, direttivo, dirigente, appartenente ad imprese fornitrici della Banca…

Roma, 15 marzo 2023

La Segreteria Nazionale