Commissione Lavoro ibrido

NECESSARIO APPLICARE PIENAMENTE ED ESTENDERE IL MODELLO

Nella giornata di ieri si è riunita per la prima volta la Commissione mista sul lavoro ibrido, col compito di svolgere un’analisi congiunta sul funzionamento del modello, al fine di monitorarne l’andamento, segnalare le problematiche applicative e formulare proposte volte a conseguire un corretto utilizzo del meccanismo e il miglioramento del modello stesso.

Come previsto dagli accordi, la Banca aveva inviato nei giorni scorsi alcuni dati sulla fruizione del lavoro ibrido da parte dei colleghi (LEGGI), integrati in sede di incontro con alcune slides (LEGGI): a questo proposito la Fisac CGIL ha segnalato vari aspetti che necessitano di integrazione dei dati forniti, in particolare per quanto riguarda la scomposizione per fasce di delocalizzabilità; si tratta di un’informazione quanto mai necessaria per monitorare l’andamento del modello, con particolare riguardo al principio di inclusione. I membri della Commissione lato Banca hanno preso buona nota di questa esigenza informativa.

In merito all’applicazione del modello, la Fisac Cgil ha chiesto se è intenzione dell’Amministrazione una revisione dell’elenco delle Unità assegnate alle fasce a minor delocalizzabilità, prevista a distanza di un anno dall’accordo, in ragione dell’evoluzione dei processi lavorativi e del progresso tecnologico. Ci è stato risposto che è in corso una riflessione sull’argomento.

Nell’incontro è stato chiarito, su nostra specifica domanda, che a partire dal gennaio 2023 il modello funzionerà a “pieno regime” con riferimento ai massimali mensili e annuali e contemplerà quindi anche la possibilità di ampliamento a 12-120 delle giornate lavorative da remoto per le Unità appartenenti alla relativa fascia.

Speriamo che data l’attuale problematica situazione energetica, la Banca non cerchi di limitare il lavoro da remoto per consentire un maggiore riscaldamento del personale che lavorando a stretto contatto può riscaldarsi reciprocamente come il bue e l’asinello nel presepe.

Particolare attenzione è stata dedicata alle flessibilità previste dal modello.

In primo luogo abbiamo evidenziato che va rispettato il principio del decentramento decisionale, evitando input dall’alto laddove le flessibilità è rimessa alle valutazioni dei Capi Struttura o Capi Unità.

Un’esortazione da parte nostra è stata fatta rispetto alla presenza di situazioni particolari, a nostro avviso non ascrivibili a priori alle sole casistiche temporanee o eccezionali, ma da valutare singolarmente, con particolare tutela di quelle che costituiscono criteri preferenziali per la concessione di maggiori margini di flessibilità, per la valenza sociale delle casistiche contemplate (gravidanza e genitorialità, fragilità, necessità di assistenza).

La Fisac Cgil è tornata sul tema della formazione organizzata con corsi on-line, ribadendo che la carenza di spazi dedicati negli uffici suggerisce la necessità che sia svolta da remoto anche oltre i massimali previsti, stante anche il divieto di sovrapposizione alla ordinaria attività lavorativa.

Nel complesso riteniamo che questa prima riunione abbia aperto un percorso di confronto utile e necessario per il buon funzionamento dell’accordo, iniziando a definire il metodo di lavoro che dovrà accompagnare i lavori della Commissione nelle riunioni semestrali previste, al fine di massimizzare le potenzialità previste dal modello, superandone le problematiche che si sono determinate in questa fase di avvio, a beneficio della serenità lavorativa del personale e della Banca stessa.

Come sempre lavoreremo per consentire la massima estensione del modello, che dovrà riguardare sempre più tutto il personale della Banca, anche quello che oggi ne usufruisce molto limitatamente o per niente.

Roma, 30 novembre 2022

La Segreteria Nazionale