Informativa sugli organici 2023

SIAMO GUIDATI DA UN VERTICE CIECO?

Ieri si è svolto l’incontro informativo sul “piano organici 2023” (LEGGI), nel corso del quale la Banca non ha fatto altro che confermare e diremmo accentuare le preoccupazioni sul futuro dell’Istituzione e dei suoi lavoratori.

In estrema sintesi emergono chiaramente le forti – ulteriori – riduzioni delle prospettive di carriera di tutti i colleghi e un drastico peggioramento del trend delle assunzioni.

Questa situazione negativa è talmente visibile che siamo sempre lontani dalla previsione fatta dalla Banca stessa, cioè quella di avere una compagine del personale di 6.751 unità per il triennio 2023/25 e non escludiamo, visti i trascorsi, che nel 2026 saremo ancora a sottolineare l’ennesimo traguardo, già striminzito, non raggiunto.

Ciò che lascia esterrefatti è l’affermazione della Banca secondo la quale la progressiva riduzione anche in termini relativi del peso dell’Area operativa sarebbe legata alla riduzione dei carichi di lavoro.

Un’affermazione che trova riscontro – a detta della Banca – nella rilevazione dei dati di lavoro. Ancora una volta, diciamo noi, una rilevazione che si conferma fondata su una metodologia totalmente slegata dalla realtà lavorativa. Non che questo sia una novità, almeno per la gran parte dei colleghi, che evidentemente il lavoro lo conoscono. Come spesso capita, viene invece da domandarsi quanto, il vertice della Banca, il lavoro lo conosca.

Nella realtà, infatti, i carichi di lavoro sono diffusamente ed enormemente superiori a quelli sopportabili dall’attuale compagine, peraltro non solo operativa, e tali quindi da richiedere una forte crescita della compagine stessa.

A comprova di quanto affermiamo basterebbe citare solo alcuni esempi, ma molti altri ce ne sarebbero:

– in molti uffici e divisioni, i colleghi vivono situazioni con forte rischio di stress lavoro-correlato e hanno addirittura difficoltà a fruire delle ferie o di permessi legati alla salute, per non lasciare totalmente sguarniti (anche per breve tempo) i propri uffici/divisioni di appartenenza;

lo smart working viene spesso non concesso anche laddove dovrebbe e/o potrebbe esserlo, perché manca personale per assicurare il minimo delle attività che vanno necessariamente svolte in presenza (la mancata concessione riguarda spesso anche colleghi fragili, con problemi di salute familiare o con problemi legati alla genitorialità, spesso intervenendo a monte scoraggiando la presentazione delle richieste);

la Banca sempre più spesso e in diversi ambiti ha difficoltà (per usare un eufemismo) a rispettare i tempi previsti per l’espletamento delle varie pratiche, financo quelli aventi natura legale, come i termini massimi previsti per la conclusione dei procedimenti amministrativi.

La Banca evidentemente queste cose non le nota e quindi procede con un ritmo di assunzioni che desta forti preoccupazioni anche per il futuro di coloro che sono risultati meritatamente idonei nei vari concorsi e attendono una chiamata che sarebbe assolutamente necessaria in primis alla Banca, ammesso che voglia continuare a svolgere efficacemente le proprie funzioni istituzionali.

La Banca, invece, continua a rallentare le assunzioni e al tempo stesso a ridurre il peso dell’Area operativa, fino a una situazione a dir poco ridicola, in cui i manager sono più degli operativi. Ricordiamo, solo per fare un esempio per i più giovani di Banca e/o neoassunti che ancora nel 2000, quando la Banca aveva oltre 8.500 dipendenti, i Dirigenti e i Direttivi erano circa 1.900. Forse dopo una ventina d’anni l’organizzazione del lavoro è mutata a tal punto o l’efficienza dei nostri dirigenti è talmente calata da esigere un raddoppio del numero di manager per addetto?

In riferimento peraltro alla carriera Direttiva lascia interdetti la volontà espressa dall’Amministrazione di prevedere un maggiore budget per i “bonus” – elementi economici che vengono erogati “una tantum” – a “compensazione” di una evidente riduzione dei passaggi di livello (che guarda caso hanno impatti economici strutturali).

In merito agli avanzamenti di livello, peraltro, la Banca ha sostenuto che le percentuali previste sarebbero in linea con gli ultimi avanzamenti in concreto effettuati; è facile immaginare che ragionando così gli avanzamenti di livello in concreto disposti scenderanno in proporzione, per attestarsi a livelli anche inferiori alle già ridotte percentuali programmate.

In particolare, si evidenziano arretramenti nei Segmenti Expert e Consiglieri con un forte decremento delle promozioni del primo e del secondo anno, cosa questa che non meraviglia la Fisac CGIL che denunciò la deriva che negli anni avrebbe preso la Riforma dell’Area Manageriale, già nel 2016.

Tornando al trend delle assunzioni prospettato dalla Banca, siamo fortemente preoccupati anche per il futuro di coloro che sono risultati meritatamente idonei nei vari concorsi e attendono una chiamata.

La Banca deve fare chiarezza sulle proprie politiche di assunzione e soprattutto procedere in tempi ragionevoli all’azzeramento delle graduatorie attualmente in essere (tra le quali peraltro si è prossimi alla scadenza anche quella per Vice assistenti – categorie protette). E intanto non sarebbe certo una assurdità se procedesse alla proroga (anche con effetto retroattivo come già fatto in recente passato) e all’azzeramento, di quelle graduatorie che ha fatto scadere senza assumerne gli idonei, salvo poi prevedere immediatamente dopo nuovi concorsi per le stesse figure professionali (ad esempio il concorso per profili tecnici bando 2017 e quello per avvocati).

Con riferimento agli avanzamenti interni, confermiamo le preoccupazioni già espresse nel volantino di ieri precedente all’incontro (LEGGI) e aggiungiamo, con particolare riferimento alla carriera operativa, che è assolutamente denigratorio della professionalità dei colleghi oltre che opinabile (per usare un eufemismo) quanto affermato dalla Delegazione aziendale circa l’adeguatezza dei posti messi a disposizione per le promozioni.

Un dato su tutti, segnala quanto la Banca sia totalmente disinteressata ai propri dipendenti, la percentuale di posti messi a disposizione per le promozioni a Consigliere dal grado di Coadiutore è inferiore all’1% dei possibili partecipanti al relativo concorso. E’ ovvio, quindi, che molti di coloro che hanno scelto una via di carriera magari più lenta ma con la teorica garanzia di minor discrezionalità derivante dalla presenza di un concorso (con prova scritta) rinunciano in partenza a parteciparvi, sentendosi “presi in giro” da questi numeri. Inoltre è facile notare che in massima parte i già pochi posti messi a concorso per il passaggio a Consigliere sono destinati a personale specifico, escludendo quindi la possibilità di partecipazione agli altri potenziali concorrenti che non rientrano tra coloro che possono o vogliono ricoprire le specifiche posizioni richieste dall’Amministrazione.

Ci auguriamo che il vertice della Banca dimostri a tutti i colleghi attuali e futuri, che le nostre osservazioni sono timori infondati, procedendo con adeguate assunzioni e adeguati livelli di avanzamenti interni.

In caso contrario, il nostro vertice si dovrà prendere la responsabilità di perseverare nel danneggiare l’Istituzione, che a nostro avviso dovrebbe essere patrimonio del Paese e non del singolo gruppo dirigenziale del momento.

Roma, 9 novembre 2022

La Segreteria Nazionale