Verificare le condizioni

LE NOTE SUI RIENTRI E BUDGET PER DIVISIONE OSTACOLANO UN PERCORSO CONDIVISO

Nelle situazioni complesse, un’organizzazione evoluta e aperta ai contributi costruttivi, agisce ricercando la condivisione delle proprie scelte, dopo aver ascoltato tutte le parti coinvolte e tenuto conto di ogni fattore rilevante.

Dobbiamo purtroppo constatare che i messaggi del Direttore Generale su “Adeguamento delle modalità di organizzazione del lavoroe del Capo del Dipartimento Pianificazione, organizzazione e bilancio sui “Livelli di lavorabilità da remoto delle unità organizzativenon seguono questa impostazione.

Il Direttore Generale comunica sia la decisione di realizzare un “…graduale riequilibrio tra il lavoro da remoto e quello in ufficio (già “riequilibrato” da mesi, ndr), nel quadro delle misure adottate dal Governo (che si applicano esclusivamente alla P.A., ndr)”, sia l’applicazione del D.L. n. 127/2021 (che introduce l’obbligo di green pass per tutti i lavoratori pubblici e privati).

Il messaggio, tuttavia: non spiega chiaramente per quale ragione, in costanza dello stato di emergenza sanitaria, non si sia tenuto conto dello straordinario livello di produttività del personale anche da remoto; non chiarisce perché ci si muova in modo difforme da altre autorità indipendenti, che hanno invece confermato l’utilizzo massiccio del delocalizzato fino alla fine dell’anno; non tiene conto del problema della logistica di molti edifici della Banca, non sempre adeguati a consentire concretamente l’applicazione di misure di distanziamento e di sufficiente ricambio d‘aria; non risolve le problematiche derivanti dalle difformi situazioni personali e familiari dei colleghi; non assicura alcuna tutela ai lavoratori fragili, salvo quanto già disposto dalla legge dello Stato, in vigore solo fino al 31 ottobre; coglie l’occasione per eliminare i margini di flessibilità con cui finora i gestori, a livello decentrato, hanno potuto affrontare situazioni che non si prestano a facili generalizzazioni burocratiche.

Il messaggio del Capo del Dipartimento Pianificazione, organizzazione e bilancio, invece, formalizza la mappa autonomamente redatta dall’Amministrazione, che è già stata oggetto di circostanziate osservazioni critiche sia sul piano logico che fattuale da parte dell’Unità sindacale. Quel che stupisce e rende particolarmente non condivisibile il contenuto di quel messaggio – nel merito e nel metodo – sta nel suo travisare il senso degli accordi di luglio, omettendone elementi essenziali così da fornire l’impressione a numerosi colleghi di essere esclusi dal nuovo modello di lavoro, salvo residuali elemosine affidate al “buon cuore” del capo diretto.

Ovviamente, non è così! In coerenza con gli accordi di luglio è infatti in corso il negoziato che mira a rendere accessibile il lavoro da remoto anche in quelle strutture nelle quali si concentrano attività caratterizzate da una marcata differenza nel grado di lavorabilità da remoto.

La nota del Capo Dipartimento POB non agevola il confronto negoziale in corso di svolgimento, il cui obiettivo è proprio quello di evitare che una classificazione rigida (e neppure condivisa tra le parti) produca risultati discriminatori tra il personale che si rivelerebbero illogici e significativamente controproducenti anche per la funzionalità delle strutture della Banca.

Non vogliamo credere che in Banca d’Italia ci sia l’intenzione di sabotare l’intesa raggiunta nel mese di luglio, considerandola troppo avanzata, intesa che invece andrebbe trasfusa quanto prima in coerenti articoli del Regolamento del Personale.

L’Unità Sindacale, sin dall’incontro del prossimo 6 ottobre, verificherà la sussistenza delle condizioni per il proseguimento del negoziato che a questo punto necessita di un deciso salto di qualità.

Non permetteremo che un accordo di grande valore, non ancora eguagliato nel panorama nazionale, venga svilito da logiche di retroguardia nemiche del cambiamento.

Roma, 4 ottobre 2021

CIDA     SIBC     CGIL     CISL     DASBI     FABI