Riforma inquadramenti Area Operativa – Incontro del 16 febbraio 2021

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Si è svolto in data odierna il previsto incontro riguardante l’avvio della riforma degli inquadramenti dell’Area operativa, anche a seguito della richiesta del tavolo di maggioranza sindacale.

La Banca ha esposto brevemente i principi generali sulla base dei quali “vorrebbe” articolare la futura riforma della carriera. In particolare ha fatto riferimento:

  • alla modernizzazione degli inquadramenti;
  • ad un sistema che consenta una diversa allocazione delle responsabilità e dei compiti, favorendo una maggiore flessibilità;
  • a meccanismi di valorizzazione del merito riducendo/eliminando le componenti automatiche della retribuzione;
  • all’allineamento dei principali aspetti della carriera Area manageriale /Alte professionalità con quella degli operativi.

Con riferimento a quest’ultimo aspetto le OO.SS. del tavolo hanno avanzato molti dubbi rispetto alla possibilità di far acquisire anche alla Carriera operativa gli stessi principi di quella manageriale visto le problematiche sorte in questi anni e fatte emergere dalla riforma, che necessitano di continua verifica, nonché il diverso contesto operativo di riferimento.

Per quanto riguarda l’attuale struttura degli inquadramenti degli operativi il tavolo sindacale ha sottolineato alcune delle principali carenze.

In particolare, i colleghi, specie più giovani, incontrano molte difficoltà nello sviluppo del proprio percorso di carriera, tenuto conto dell’allungamento dei tempi di permanenza nell’Istituto visto le molteplici riforme previdenziali che si sono susseguite. L’alta scolarità richiesta a chi entra adesso in Banca sottolinea la vetustà dell’attuale struttura degli inquadramenti. Gli stessi cambiamenti che stanno intervenendo nello svolgimento dei compiti lavorativi, anche a seguito dell’introduzione massiva della tecnologia, richiedono un’ampia riflessione rispetto alle modifiche da apportare.

Le OO.SS. hanno anche nuovamente richiamato l’attenzione sui rilevanti risparmi registrati dalla Banca in questo periodo, e la conseguente perdita economica per i colleghi, tenuto conto del venir meno di straordinari e di missioni operative. Si ritiene pertanto che sia necessario pensare a forme di ristoro per la categoria.

Il tavolo sindacale ha chiesto di razionalizzare gli attuali gradi e di pervenire alla definizione di due segmenti, ridefinendo il mansionario ormai sorpassato e diversificandolo in modo visibile nel segmento d’ingresso. L’attenzione al merito deve prevedere un doppio percorso di carriera: uno naturale che tenga conto anche economicamente dell’accresciuta professionalità e uno più veloce, per i colleghi che si vogliano mettere “maggiormente in gioco”.

Il sindacato ha chiesto che si preveda un percorso formativo individuale continuo che accompagni la carriera del collega, non solo per il comparto di appartenenza, sviluppando un’atmosfera più collaborativa sul posto di lavoro.

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Ad integrazione di quanto precede, la Fisac Cgil ha confermato le proprie critiche all’attuale assetto degli inquadramenti dei manager non soltanto in merito alle carenze emerse in termini di percorsi di carriera, di modalità di valutazione del merito o di sviluppo professionale dei colleghi, ma anche perché quella riforma rende complicata la promozione di un ambiente di lavoro cooperativo. Per tali motivi è quantomeno complicato trasporre quel sistema anche agli operativi.

Questa O.S. ritiene importante arrivare ad una riforma della carriera operativa perché è un’esigenza sentita da larga parte dei colleghi. Peraltro, qualsiasi accordo in materia potrà esser sottoscritto solo e soltanto se si troveranno risposte concrete e percorribili alle legittime aspettative economiche e professionali dei colleghi. La Fisac non potrà accettare una riforma che premia qualcuno a discapito di altri; allo stesso tempo, l’ingresso massivo dello smart working e i cambiamenti che stanno avvenendo nei compiti istituzionali richiedono un grosso investimento sulla formazione di tutto il personale. E’ chiaro che la riforma potrà apportare benefici ai lavoratori soltanto se la Banca investirà adeguate risorse economiche.

Inoltre, la trattativa in discorso non può non tener conto dei futuri assetti organizzativi della Banca, primo tra tutti quello della rete delle filiali: ad esempio la revisione del mansionario dei colleghi o dei percorsi di carriera risulteranno subito vetusti e inefficaci in caso di ulteriori riorganizzazioni.

Trattasi, pertanto, di una trattativa complessa e piena di insidie. La Fisac ritiene indispensabile l’attuale alleanza sindacale in quanto rappresentativa delle diverse esigenze e sensibilità del personale e pienamente in grado di pervenire ad un accordo positivo per i colleghi.

Roma, 16 febbraio 2021

La Segreteria Nazionale