Verifica della riforma dell’Area Manageriale

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La Banca continua a convocare i Sindacati per la firma di accordi a stralcio

In questi giorni la Fisac CGIL Banca d’Italia, insieme alle altre sigle dell’Unità sindacale, è stata convocata in sede di tavolo di verifica sulla riforma dell’Area manageriale per discutere alcuni lievi “aggiustamenti” della riforma, volti a riequilibrare alcuni aspetti non adeguatamente ponderati o presidiati in sede di stesura dell’accordo originale del 2016, che comunque continua ad essere ritenuto dalla Delegazione aziendale adeguato e dunque intoccabile nella sua struttura complessiva. 

Il tema principale che la Banca ha sottoposto all’approvazione sindacale, con un accordo che vorrebbe raggiungere in tempi strettissimi, entro questo mese, per poterne tener conto già dalla prossima tornata di avanzamenti, è quello della composizione dei Comitati.

Nello specifico, la Banca vorrebbe rivedere i meccanismi relativi ai passaggi al segmento di Consigliere nella rete territoriale, superando l’attuale impostazione per aree geografiche e adottando invece un criterio basato sul confronto tra colleghi appartenenti ad aree professionali omogenee. Per quanto concerne il passaggio a Direttore, vi sarebbe invece un unico Comitato, presieduto dal Segretario Generale, composto da quattro Direttori di Sede scelti a rotazione e un dirigente della funzione del personale per assicurare una visione trasversale delle attività.

Si tratta in realtà di un tema già noto, poiché era sul tavolo già dalla prima apertura del confronto di verifica e già da allora aveva ricevuto il “placet” delle OO.SS., senza tuttavia essere stato portato a compimento dalla Banca, che sembrava attendere il momento di una verifica “ampia” per realizzare questa modifica. Tale momento – di ampia verifica – non sembra essere arrivato neanche stavolta, ma la modifica viene ora proposta come urgente.

La Fisac Cgil conferma di non essere contraria, pur trovando il contesto – nuovamente un confronto caratterizzato dall’urgenza e dalla esiguità dei temi sul tavolo – insufficiente e il momento – a ridosso di una nuova tornata di avanzamenti – poco opportuno (non è mai molto opportuno cambiare le regole poco prima di un procedimento). Il tempo per farlo prima non è mancato.

Dal tavolo dell’Unità sindacale è emersa l’importanza di aggiungere come degni di specifico interesse altri argomenti:

–         ricostruzione di carriera del personale collocato in aspettativa, affiancando alla ricostruzione ex post rispetto al rientro, dei momenti intermedi di ricostruzione, utili sia a rendere conoscibile l’inquadramento all’atto del rientro, sia alla partecipazione alle vacancy altrimenti precluse per il segmento professionale relativo.

–          generalizzato utilizzo dei job posting/vacancy per l’attribuzione dell’incarico di Sostituto di  Divisione.

Altri due temi emersi dal confronto con le altre sigle dell’Unione sono:

–          la temporaneità degli incarichi manageriali;

–          l’utilizzo dell’assessment manageriale anche per le vacancy dei Capi Divisione.

La Fisac CGIL Banca d’Italia, pur non avendo firmato l’accordo sulla riforma della carriera direttiva ed  evidenziandone tuttora i numerosi punti critici, ritiene comunque importante partecipare sia alla discussione all’interno del Tavolo unitario che agli incontri con la controparte perché crediamo nel progetto che ha portato alla formazione del tavolo a sette Sigle, ma soprattutto perché riteniamo fondamentale verso i colleghi il nostro ruolo propositivo di miglioramenti sostanziali all’impianto esistente. Cercheremo, come sempre, di partecipare con le nostre proposte e il nostro punto di vista, nel rispetto delle posizioni reciproche e con spirito di collaborazione.

Tuttavia dobbiamo rilevare come, ancora una volta, la Banca sia disponibile solo a un confronto limitato, di nuovo caratterizzato da urgenza e brevità di tempi e vertente solo su aspetti che è interesse precipuo dell’Amministrazione sistemare: in altre parole, la situazione è la stessa dell’accordo a stralcio dello scorso settembre, quando addirittura le OO.SS. furono chiamate a ratificare “d’urgenza” dispositivi già applicati dalla Banca. In quel frangente, ricordiamo, la Banca si impegnò a condurre un confronto più ampio e approfondimenti nel continuo sui numerosi temi e criticità che, allora come adesso, abbiamo segnalato.

Prendiamo atto che tale momento non è arrivato neppure stavolta. Come sempre abbiamo affermato (da ultimi, volantini del 14 Febbraio e del 10 e 15 Settembre 2020), la Fisac Cgil ritiene che fino a quando non saranno affrontate e superate alcune intrinseche criticità, questa riforma non potrà che continuare a produrre distorsioni e squilibri sui lavoratori, a dispetto di qualunque “rifinitura” a stralcio che viene concordata.

Ribadiamo infatti che l’assoluta assenza di trasparenza delle scelte datoriali, in merito agli avanzamenti (di segmento/livello) e all’attribuzione di posizioni tramite vacancy, con carenze in merito ai criteri adottati, alla motivazione delle scelte, alla comunicazione degli esiti agli interessati, la scelta di vincolare la valutazione di ciascun dipendente al raggiungimento di obiettivi individuali, che favoriscono la competizione “non sempre sana” anziché la collaborazione, la mancanza di una reale disciplina transitoria, ecc. non possono che deteriorare l’ambiente di lavoro in Banca d’Italia, anche con possibile pregiudizio in merito al perseguimento delle rilevanti finalità pubbliche attribuite all’Istituto.

Come sempre, la Fisac CGIL Banca d’Italia partecipa a questo confronto con spirito costruttivo, mirando a trovare soluzioni equilibrate e a lungo termine per l’intera compagine del personale.

Roma, 9 febbraio 2021

La Segreteria Nazionale