Sidief – Piano Industriale e non solo…

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Il 19 settembre si è svolto un incontro con l’Amministrazione finalizzato alla presentazione, da parte della SIDIEF, del Piano Industriale 2018/2022.

Sebbene evidentemente tardivo rispetto al periodo di pianificazione indicato, la Fisac CGIL ritiene che quest’appuntamento abbia fatto avanzare, in senso positivo, le relazioni sindacali con la SIDIEF.

L’avvio, nel 2013, del processo di acquisizione da parte della SIDIEF del patrimonio immobiliare della Banca, ebbe un impatto negativo sia per il modo in cui fu fatta l’operazione, sia per il metodo utilizzato dalla società immobiliare nel gestire gli aspetti amministrativi e relazionali nei confronti dei locatari, che per a quasi totalità sono dipendenti e pensionati della Banca d’Italia.

Basti pensare che in alcune specifiche realtà abitative si rese necessaria l’istituzione di Comitati Inquilini allo scopo di interloquire con la SIDIEF sui tanti problemi scaturiti da tale gestione.

In questo contesto, la Fisac CGIL si è sempre fatta parte attiva nel sostenere le istanze dei colleghi, anche denunciando alcune situazioni ai vertici della Banca, soprattutto a difesa dell’impatto sociale che produce il venir meno della sicurezza dell’abitazione.

Al contrario, l’incontro del 19 u.s. sembra segnalare un cambio di rotta, almeno nelle intenzioni della strategia della SIDIEF, su alcuni capitoli importanti della sua azione, sia esterna (nel Paese) che interna (in Banca).

PIANO INDUSTRIALE

L’illustrazione del Piano industriale ha evidenziato un corposo investimento di 132 milioni di euro, di cui 60 di ricapitalizzazione da parte della Banca e 72 di intervento SIDIEF, destinati a tre filoni di intervento: manutenzioni ordinarie e straordinarie; progetti speciali (tra cui anche il recupero di 50 alloggi di via Carlo Felice 69); acquisto di un immobile ad uso ufficio da mettere a reddito.

In generale la Fisac CGIL considera positivamente il fatto che una delle società immobiliari più importanti del Paese rediga e offra al mercato un piano industriale di tale portata; l’attenzione del sindacato rimarrà in ogni caso molto alta e fin da ora auspichiamo di essere aggiornati al fine di valutare, insieme alla società, l’avanzamento del piano stesso.

CONTRATTI DI LOCAZIONE

La storia dei contratti di locazione in Banca è nota e benché spesso oggetto di critiche esterne costantemente pronte a denunciare la presenza di privilegi, si è sempre fondata su trattamenti in linea con la legge: dall’introduzione dell’Equo Canone, al passaggio ai Patti in Deroga che prevedevano l’aggancio ai Patti Territoriali (dove esistenti) nell’Area Romana, dove insistono la quasi totalità di alloggi abitativi, a partire dal 2004.

A beneficio dei colleghi, ricordiamo che i cosiddetti Patti Territoriali, da ultimo aggiornati e rimodulati nel 2019, nascono per mantenere il mercato degli affitti in equilibrio tra centro e periferia e vengono concordati tra Confedilizia e le organizzazioni sindacali degli inquilini (SUNIA, UNIAT, UIL, SICET), che intervengono a tutela e garanzia dei locatari,  e non in qualità di “supposte associazioni degli inquilini” come, in maniera strumentale, evidenziato dal SIBC, che evidentemente non ha ben chiaro, cosa singolare per una sigla sindacale, come funzioni il rapporto di rappresentanza.

Mantenere questa tipologia di contratto avrebbe portato un significativo aumento dei canoni per tutti i locatari.

Di fronte a questo “pesante” scenario la SIDIEF ha intrapreso la strada del “Canone Concordato” e avviato una trattativa con le organizzazioni sindacali degli inquilini, arrivando a stipulare un contratto integrativo di riferimento che garantisce un periodo di validità (6+2) uguale a quello previsto coi Patti in Deroga (4+4).

Con questa tipologia di contratto, che si applicherà a tutte le tipologie dei locatari (dipendenti, pensionati, esterni), la SIDIEF conseguirà, un risparmio fiscale di circa 3 milioni di euro, pari al 13,6% dell’ammontare dei canoni, dei quali 1,1 milioni saranno destinati alla diminuzione dei canoni per i locatari.

Tale diminuzione avverrà principalmente attraverso l’accorpamento dei box e posti auto all’abitazione. Complessivamente, il 43% dei locatari avrà una diminuzione anche del 25%, il 54% non avranno aumenti del canone, mentre soltanto il 3% avrà un aumento massimo del 10%.

Inoltre, il locatario usufruirà dell’abbattimento del 30% della base imponibile per il calcolo dell’Imposta di registro e una riduzione dell’aliquota TASI, se dovuta.

La Fisac CGIL, che ha costantemente seguito l’iter del negoziato in continua interlocuzione con il SUNIA, ritiene che la trattativa con la SIDIEF abbia portato un risultato positivo per entrambi i contraenti, tenendo fermo il principio per cui il patrimonio abitativo – ora della SIDIEF, una volta della Banca – sia un bene nato con una finalità sociale e che tale debba rimanere.

Tutto ciò a beneficio del personale attivo, in quiescenza e anche per coloro che in questi giorni, nel tentativo di mascherare la propria irrilevanza negoziale, hanno tentato di sbeffeggiare il lavoro di chi il sindacato lo fa seriamente, avvalendosi della propria rete di tutela dei cittadini, prime fra tutte, in questo caso, le associazioni degli inquilini.   

Roma, 23 settembre 2019

La Segreteria Nazionale