Chiusura DDV e distrazione di massa

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TANTO RUMORE PER NULLA

Di recente questa O.S. è intervenuta, unica nel panorama sindacale, sulla questione della chiusura anticipata delle 3 Divisioni distaccate di Vigilanza (Cuneo, Vicenza e Udine), sottolineando – tra l’altro – l’ennesimo arretramento dal territorio della Banca nonché gli effetti negativi che tali chiusure contribuiscono a produrre per i colleghi, soprattutto quelli coinvolti nella ristrutturazione.

Vale la pena sottolineare come, in questi casi, l’autonomia organizzativa della Banca – da sempre difesa strenuamente dal Vertice – non consenta al sindacato di intervenire sulle scelte dell’Amministrazione. Questo, come già avvenuto ripetutamente nella storia recente dell’Istituto, ha permesso di modificare solo in parte i disegni – spesso nefasti – di riorganizzazione delle funzioni o di chiusura di numerose Filiali.

Quello che le OO.SS. possono fare è contrattare le ricadute sul personale: per questo possono trovarsi a sottoscrivere accordi inerenti le misure di accompagnamento del personale. Pertanto, ad alcune sigle che non sanno, o per convenienza fanno finta di non sapere, facciamo presente che la sottoscrizione delle misure di accompagnamento non significa la condivisione della riorganizzazione aziendale.

Il Congresso nazionale della Cgil, ma anche la nostra Assemblea Organizzativa, hanno tra l’altro ragionato su un diverso ruolo del sindacato. Di fronte ai processi di riorganizzazione, portati avanti anche sotto la spinta della crescente digitalizzazione, si impone al sindacato un nuovo protagonismo: quando le imprese decidono di ristrutturare è necessario che ascoltino preventivamente le opinioni dei lavoratori. Una cultura di impresa moderna che denomina i propri dipendenti come “collaboratori” deve anche tener conto di chi opera giornalmente al proprio interno con intelligenza e fatica al fine di raggiungere gli obiettivi aziendali.

Per tali semplici motivi, la Cgil intende avviare (in alcuni casi ha già avviato) iniziative volte a rivendicare per il sindacato un ruolo molto più completo che non sia soltanto la trattazione delle misure di sostegno ai lavoratori coinvolti in ristrutturazioni.

Parimenti, anche all’interno del nostro Istituto la musica deve cambiare. Non si può continuare a tollerare che la Banca porti avanti progetti di riforma che tolgono presenza sul territorio, professionalità ai colleghi, servizi per la cittadinanza. La recente riforma della vigilanza ne è esempio chiaro.

Anche il Sibc – come la Fisac CGIL e altre Organizzazioni Sindacali – ha firmato le misure di accompagnamento per i colleghi addetti alle DDV. Dobbiamo dunque, per ciò, solo dedurne che quella sigla guardava con favore la chiusura delle Filiali? Crediamo che la risposta sia: no. Come noi, anche loro hanno firmato per tutelare i colleghi coinvolti.

Perché, allora tutto questo rumore, tutto questo baccano?

La polemica fine a sé stessa, priva di qualsiasi realistico contenuto, contro altri sindacati, ha come unico effetto (e probabilmente anche scopo) di impedire una seria e costruttiva discussione sulle questioni che contano, dalle relazioni aziendali, fino alla riforma delle carriere operative, per dirne due a caso.

La Fisac CGIL invita ancora una volta tutte le OO.SS. a un serio ragionamento e a un confronto responsabile su un diverso approccio da fare assumere al sindacato nei confronti della tanto difesa autonomia organizzativa della Banca.

Per quanto ci riguarda, continueremo in questo senso con comunicati ed iniziative; alle altre sigle spetta la responsabilità di scegliere tra un approccio che fa grande rumore, senza essere finalizzato a nulla, con chiari effetti negativi per i colleghi, o percorsi unitari e trasparenti per combattere il declino del nostro Istituto.

Roma, 11 giugno 2019

La Segreteria Nazionale