Incontro tecnico sui poli delle monete – Il punto della situazione

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Nell’incontro tenutosi venerdì scorso, la Delegazione aziendale ha fatto il punto sulla situazione relativa al circuito delle monete.

I poli delle monete sono attualmente tre – a Roma CDM, che opera sin dal 2008, si sono aggiunte a giugno di quest’anno le Filiali di Piacenza e Foggia –  e nascono con l’obiettivo di rivitalizzare il mercato secondario delle monete. In tale ottica la Banca sta anche cercando di favorire gli scambi diretti tra operatori attraverso il borsino delle monete, un luogo virtuale in cui chi ha surplus di monete le cede a chi ne ha carenza.

A tutt’oggi però tale obiettivo risulta solo parzialmente centrato. Gli operatori continuano infatti a privilegiare l’alimentazione attraverso la richiesta di monete fior di conio sul “mercato primario” e il borsino delle monete stenta a decollare.

In questo orizzonte anche l’attività svolta dai tre poli a livello nazionale appare, a dir poco, disomogenea. Roma CDM lavora il 97% dell’introito ed il 98% dell’esito, Piacenza il residuo mentre Foggia è ancora ferma.

Di fronte a questo scenario la Delegazione aziendale ha illustrato le linee d’azione volte a ottimizzare il mercato delle monete. Da una parte è necessario agire nei confronti degli operatori attraverso un’azione di “moral suasion” affinchè si utilizzi il mercato secondario. In tal senso sono previste riunioni con l’ABI e si agisce in stretto contatto con il MEF. Dall’altra si sta operando sui tre poli dotandoli di macchinari di fascia alta per il processamento delle monete, per renderli pronti a lavorare eventuali nuove quote di mercato.

La Fisac CGIL ha insistito sulla necessità di trovare una soluzione per “scoraggiare” l’acquisizione di sole monete fior di conio. Ci confrontiamo con operatori che rispondono a logiche di profitto per cui è normale che questi utilizzino il canale per loro più economico. Crediamo che una semplice azione di “moral suasion” non sia sufficiente. Abbiamo chiesto alla Banca un’azione più incisiva nei confronti del MEF affinché si trovi una soluzione in tal senso.

Questa O.S. ritiene inoltre che l’installazione di macchine di fascia alta presso i tre poli ponga molte questioni che andranno affrontate nei prossimi negoziati. In particolare andranno effettuate, contestualmente all’avvio dell’operatività, tutte le misurazioni e valutazioni inerenti gli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro.

Sarà anche necessario creare una normativa ad hoc che standardizzi le lavorazioni dei tre poli, prendendo spunto da quella che regola le lavorazioni nei sistemi integrati delle STC. In tale ambito, sarà tra l’altro necessario “normare” i turni macchina, stabilendone la durata e prevedendo che l’effettuazione del turno al sistema integrato delle monete comporti, nella stessa giornata, l’esclusione dai turni al sistema integrato delle banconote e alla sala banche.

La Fisac CGIL ha anche ribadito la necessità di alimentare con nuove risorse non solo i tre poli, ma tutte le STC. Lasciare queste realtà, connotate da una forte operatività, ben al di sotto degli organici necessari rischia di rendere non più attendibili le misurazioni sulla movimentazione manuale dei carichi effettuate in passato e di esporre i lavoratori a rischi per la loro salute e sicurezza. Le missioni prospettate dal Servizio RIU non possono sopperire nel lungo termine a tale situazione.

Roma, 17 dicembre 2018

                                                                                                    La Segreteria Nazionale