Accentramento procedura Faldan-Simec – Un cattivo servizio al Paese

BandiereCGIL

Il nostro Istituto presta (o dovrebbe prestare) particolare attenzione ai cittadini, offrendo loro una gamma di servizi molto utili, descritti in un’apposita sezione del sito web della Banca.

Tra questi servizi, ce n’è uno che si è trasformato in un disservizio, ossia la verifica delle banconote sospette di falsità.

Infatti, il cittadino al quale sia stata ritirata una banconota sospetta di falsità riconosciuta legittima, deve aspettare tempi estremamente lunghi per ricevere l’accredito del relativo controvalore.

Ci risulta che in certi periodi (ad esempio nel periodo estivo) l’attesa possa prolungarsi fino a tre mesi: ai venti giorni lavorativi entro i quali il verbalizzante deve inviare la banconota ai nostri uffici, si sommano i circa due mesi di ritardo che quest’ultimi accumulano in Banca d’Italia.

Peraltro, considerando la presenza presso l’A.C. di una media di due missionari fissi che partecipano alle attività connesse a tale servizio, appare chiaro quale disastro in termini di efficienza ed efficacia abbia comportato l’accentramento di questa attività.

Una delle funzioni istituzionali della nostra BCN è mantenere la fiducia dei cittadini nella moneta. Se continueremo ad offrire questo disservizio rischiamo seriamente di comprometterla.

L’apertura e l’attenzione della Banca verso l’esterno sono confermate da una recente e  lodevole iniziativa denominata “Incontri con la Banca d’Italia”, che prende spunto, come sottolineato dalla Banca stessa, dal fatto che l’opinione pubblica e in particolare i “cittadini informati” vogliano conoscere meglio la Banca d’Italia e le sue attività.

Siamo certi che i “cittadini informati” non vedano l’ora di saperne di più circa la politica monetaria; l’analisi dell’economia nazionale e internazionale e i cryptoasset.

Tuttavia, crediamo che il nostro Istituto combatterebbe meglio il rischio reputazionale rimborsando i cittadini (informati e disinformati) in tempi più ragionevoli, così come accadeva quando la procedura Faldan/Simec la gestivano le Filiali sul territorio.

Perseverare in una decisione che si sta rivelando strategicamente errata non appare certo lungimirante e la Fisac CGIL si auspica che si possano trovare soluzioni alternative a quella attuale, nell’interesse dei cittadini, dell’Istituto e dei Lavoratori.

Roma, 13 settembre 2018

                                                                                            La Segreteria Nazionale