Contratto – Riparte la stagione sindacale con tante domande e poche risposte

BandiereCGIL

Siamo alla vigilia dell’avvio di una nuova stagione sindacale.

I molteplici argomenti sul tavolo, tutti importanti, da molto tempo esigono una risposta. Si fa riferimento, in particolare alla riforma delle carriere degli Operativi, al fondo complementare, al welfare aziendale e all’orario di lavoro.

Nonostante le buone intenzioni – ufficialmente dichiarate – dalla Delegazione aziendale, a tutt’oggi non emergono grandi speranze di pervenire ad importanti avanzamenti.

E’ ovvia la responsabilità di tutte le parti in campo per il mancato raggiungimento di accordi; è altrettanto ovvia la maggiore responsabilità della Banca da una parte e di chi guida il fronte sindacale dall’altra. La stessa alleanza sindacale maggioritaria da tempo, ha alimentato forti aspettative tra i colleghi ma pervenendo a risultati, al momento, non soddisfacenti.

Se, ad esempio, ci soffermiamo specificatamente sulla questione della tanto attesa riforma degli Operativi:

–      Sono emerse novità in merito alla possibilità di riaprire una selezione straordinaria dei Coadiutori al fine del loro passaggio all’Area Manageriale?

–        Sussistono rassicurazioni riguardo le opportunità da dare ai colleghi che vogliono ridurre i propri tempi di avanzamento?

–       Ci sono progressi  rispetto alla necessità di suddividere gli “altri operativi” tra più aree così da consentire una maggiore chiarezza e trasparenza nonché un coerente sviluppo professionale dei colleghi?

–      Esiste un’idea, anche abbozzata, di applicare un serio turn over così da far uscire prima i colleghi con maggiore anzianità ed assumere un numero importante di giovani?

–      Ma soprattutto, la Banca ha dato assicurazioni rispetto all’indispensabile necessità di investire importanti risorse economiche su questa riforma così da consentire risposte efficaci alle molte esigenze dei colleghi?

Altrettanti interrogativi si potrebbero porre sulla previdenza, che necessita una radicale manutenzione per dare maggiori certezze ai post ’93; sul welfare aziendale, al momento descritto come il migliore dei mondi possibili ma senza una vera contezza sulle risorse che metterà la Banca nell’operazione; sull’orario di lavoro, alla luce dei profondi cambiamenti in atto nell’operatività quotidiana e della necessità di dare finalmente concretezza alla questione del rapporto tra tempi di vita e tempi di lavoro.

Dopo mesi di (sole) chiacchiere le domande dei colleghi non hanno avuto risposta.

E’ evidente la complessità del momento storico del nostro Istituto, ma è altresì manifesta la chiusura, spesso non giustificata, della Delegazione aziendale alle proposte del sindacato.

Tenuto conto di quanto precede, appare logico – se non indispensabile – che le rappresentanze dei Lavoratori trovino maggiori unità, non per mera somma di numeri, attraverso la costruzione delle solite alleanze che sul nascere appaiono di durata infinita ma che poi si sciolgono ai primi raggi di sole, ma fondate su contenuti condivisi.

Le difficoltà del momento, anche nelle relazioni sindacali, impongono risposte unitarie ma anche originali. È responsabilità di tutti, in primis di chi ha la maggioranza, di trovare risposte concrete ai problemi dei colleghi.

Roma, 5 settembre 2018

La Segreteria Nazionale