Proposta per la riduzione orario di lavoro

BandiereCGIL

Nessuna fattispecie di reato – solo storia

Nei primi giorni di maggio, la Fisac Cgil ha invitato tutte le OO.SS. presenti in Banca ad avviare un confronto, scevro da ideologismi e anche da “atteggiamenti escludenti”, circa la possibilità di presentare all’Amministrazione una proposta seria e complessiva di riduzione dell’orario di lavoro.

La richiesta trae spunto da una riflessione sulle caratteristiche evolutive del mondo del lavoro, con particolare riferimento ad un settore vicino al nostro come quello dei bancari, che vede l’ingresso massiccio della tecnologia nei processi operativi.

Alla luce di quanto precede, è parso “normale” a questa O.S., visti i presumibili e conseguenti significativi risparmi di forza lavoro, porre con forza all’attenzione di tutti una questione che, nonostante tutto, investirà le condizioni dei colleghi all’interno del nostro Istituto.

Coerentemente a queste succinte valutazioni, infatti, lo stesso documento da cui prende avvio il percorso che porterà al XVIII congresso della Cgil (Bari, 22/25 gennaio 2019) affronta la questione della riduzione dell’orario di lavoro vista, anche, dal punto di vista di una moderna politica redistributiva.

E’ pertanto sorprendente che la Falbi, invece di avviare un confronto costruttivo, parli della nostra proposta come di una sorta di “appropriazione indebita” e rifugga dalla necessaria unità di intenti su tematiche che riguardano il futuro del nostro Istituto.

Rispetto alle considerazioni espresse dalla sigla autonoma nei nostri confronti, ci permettiamo di rilevare che in Fisac ed in Cgil trattiamo della tematica della riduzione dell’orario di lavoro da molto prima della nascita della Falbi. Basti pensare ai contratti, anche sperimentali, in materia, sottoscritti in settori fondamentali come quello chimico o quello tessile a partire dagli anni ’70 o l’introduzione in molte realtà lavorative, grazie alla CGIL, della “banca delle ore” già dai primi anni ’80.

Anche in Banca d’Italia la riduzione dell’orario di lavoro settimanale è stato sempre un obiettivo della Fisac Cgil e vorremmo anche sottolineare che l’ultima riduzione, con il passaggio da 38 ore a 37,30 risale ormai agli anni 90. A noi non interessa a chi spetti la paternità (o la maternità) di una idea: se si tratta di una BUONA idea, l’unica cosa che ci importa è che intorno ad essa si coaguli l’attenzione e, conseguentemente, gli sforzi di tutti i sindacati.

Perché è questo, ricordiamo agli amici della Falbi, ciò che dobbiamo fare noi sindacati: tutelare gli interessi dei colleghi e non indugiare in polemiche sterili con le altre sigle. E, questo, soprattutto se – come ci rammentano correttamente dalla Falbi – si è sindacato di maggioranza.

In quel caso esiste perfino una maggiore responsabilità, un vero dovere al pragmatismo e alla professionalità, senza lasciarsi indurre in tentazione da chi suggerisce di usare i propri numeri come una clava.

Alla luce di ciò, e nel rispetto delle eventuali diverse posizioni, rinnoviamo il nostro invito, alla Falbi come alle altre OO.SS., a fare fronte comune su una questione di grande importanza per i colleghi.

Roma, 22 maggio 2018

La Segreteria Nazionale